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[1] tree
Tosto che loco la circunscrive, la virtù formativa raggia intorno così e quanto ne le membra vive.
s-201
OldItalian_Dante_Purgatorio-896
Tosto che loco lì la circunscrive, la virtù formativa raggia intorno così e quanto ne le membra vive.
[2] tree
E come l' aere, quand' è ben piorno, per l' altrui raggio che 'n si reflette, di diversi color diventa addorno; così l' aere vicin quivi si mette in quella forma che in lui suggella virtualmente l' alma che ristette; e simigliante poi a la fiammella che segue il foco 'vunque si muta, segue lo spirto sua forma novella.
s-202
OldItalian_Dante_Purgatorio-897
E come l' aere, quand' è ben piorno, per l' altrui raggio che 'n sé si reflette, di diversi color diventa addorno; così l' aere vicin quivi si mette in quella forma che in lui suggella virtualmente l' alma che ristette; e simigliante poi a la fiammella che segue il foco là 'vunque si muta, segue lo spirto sua forma novella.
[3] tree
Però che quindi ha poscia sua paruta, è chiamata ombra; e quindi organa poi ciascun sentire infino a la veduta.
s-203
OldItalian_Dante_Purgatorio-898
Però che quindi ha poscia sua paruta, è chiamata ombra; e quindi organa poi ciascun sentire infino a la veduta.
[4] tree
Quindi parliamo e quindi ridiam noi; quindi facciam le lagrime e ' sospiri che per lo monte aver sentiti puoi.
s-204
OldItalian_Dante_Purgatorio-899
Quindi parliamo e quindi ridiam noi; quindi facciam le lagrime e ' sospiri che per lo monte aver sentiti puoi.
[5] tree
Secondo che ci affiggono i disiri e li altri affetti, l' ombra si figura; e quest' è la cagion di che tu miri».
s-205
OldItalian_Dante_Purgatorio-900
Secondo che ci affiggono i disiri e li altri affetti, l' ombra si figura; e quest' è la cagion di che tu miri».
[6] tree
E già venuto a l' ultima tortura s' era per noi, e vòlto a la man destra, ed eravamo attenti ad altra cura.
s-206
OldItalian_Dante_Purgatorio-901
E già venuto a l' ultima tortura s' era per noi, e vòlto a la man destra, ed eravamo attenti ad altra cura.
[7] tree
Quivi la ripa fiamma in fuor balestra, e la cornice spira fiato in suso che la reflette e via da lei sequestra; ond' ir ne convenia dal lato schiuso ad uno ad uno; e io temea 'l foco quinci, e quindi temeva cader giuso.
s-207
OldItalian_Dante_Purgatorio-902
Quivi la ripa fiamma in fuor balestra, e la cornice spira fiato in suso che la reflette e via da lei sequestra; ond' ir ne convenia dal lato schiuso ad uno ad uno; e io temea 'l foco quinci, e quindi temeva cader giuso.
[8] tree
Lo duca mio dicea: «Per questo loco si vuol tenere a li occhi stretto il freno, però ch' errar potrebbesi per poco».
s-208
OldItalian_Dante_Purgatorio-903
Lo duca mio dicea: «Per questo loco si vuol tenere a li occhi stretto il freno, però ch' errar potrebbesi per poco».
[9] tree
«Summae Deus clementiae» nel seno al grande ardore allora udi' cantando, che di volger mi caler non meno; e vidi spirti per la fiamma andando; per ch' io guardava a loro e a' miei passi, compartendo la vista a quando a quando.
s-209
OldItalian_Dante_Purgatorio-904
«Summae Deus clementiae» nel seno al grande ardore allora udi' cantando, che di volger mi fé caler non meno; e vidi spirti per la fiamma andando; per ch' io guardava a loro e a' miei passi, compartendo la vista a quando a quando.
[10] tree
Appresso il fine ch' a quell' inno fassi , gridavano alto: «Virum non cognosco»; indi ricominciavan l' inno bassi.
s-210
OldItalian_Dante_Purgatorio-905
Appresso il fine ch' a quell' inno fassi, gridavano alto: «Virum non cognosco»; indi ricominciavan l' inno bassi.
[11] tree
Finitolo , anco gridavano: «Al bosco si tenne Diana, ed Elice caccionne che di Venere avea sentito il tòsco».
s-211
OldItalian_Dante_Purgatorio-906
Finitolo , anco gridavano: «Al bosco si tenne Diana, ed Elice caccionne che di Venere avea sentito il tòsco».
[12] tree
Indi al cantar tornavano; indi donne gridavano e mariti che fuor casti come virtute e matrimonio imponne .
s-212
OldItalian_Dante_Purgatorio-907
Indi al cantar tornavano; indi donne gridavano e mariti che fuor casti come virtute e matrimonio imponne.
[13] tree
E questo modo credo che lor basti per tutto il tempo che 'l foco li abbruscia: con tal cura conviene e con tai pasti che la piaga da sezzo si ricuscia.
s-213
OldItalian_Dante_Purgatorio-908
E questo modo credo che lor basti per tutto il tempo che 'l foco li abbruscia: con tal cura conviene e con tai pasti che la piaga da sezzo si ricuscia.
[14] tree
Mentre che per l' orlo, uno innanzi altro, ce n' andavamo, e spesso il buon maestro diceami : «Guarda: giovi ch' io ti scaltro»; feriami il sole in su l' omero destro, che già, raggiando, tutto l' occidente mutava in bianco aspetto di cilestro; e io facea con l' ombra più rovente parer la fiamma; e pur a tanto indizio vidi molt' ombre, andando, poner mente.
s-214
OldItalian_Dante_Purgatorio-909
Mentre che sì per l' orlo, uno innanzi altro, ce n' andavamo, e spesso il buon maestro diceami: «Guarda: giovi ch' io ti scaltro»; feriami il sole in su l' omero destro, che già, raggiando, tutto l' occidente mutava in bianco aspetto di cilestro; e io facea con l' ombra più rovente parer la fiamma; e pur a tanto indizio vidi molt' ombre, andando, poner mente.
[15] tree
Questa fu la cagion che diede inizio loro a parlar di me; e cominciarsi a dir: «Colui non par corpo fittizio»; poi verso me, quanto potean farsi , certi si fero, sempre con riguardo di non uscir dove non fosser arsi.
s-215
OldItalian_Dante_Purgatorio-910
Questa fu la cagion che diede inizio loro a parlar di me; e cominciarsi a dir: «Colui non par corpo fittizio»; poi verso me, quanto potean farsi, certi si fero, sempre con riguardo di non uscir dove non fosser arsi.
[16] tree
«O tu che vai, non per esser più tardo, ma forse reverente, a li altri dopo, rispondi a me che 'n sete e 'n foco ardo.
s-216
OldItalian_Dante_Purgatorio-911
«O tu che vai, non per esser più tardo, ma forse reverente, a li altri dopo, rispondi a me che 'n sete e 'n foco ardo.
[17] tree
solo a me la tua risposta è uopo; ché tutti questi n' hanno maggior sete che d' acqua fredda Indo o Etiopo.
s-217
OldItalian_Dante_Purgatorio-912
Né solo a me la tua risposta è uopo; ché tutti questi n' hanno maggior sete che d' acqua fredda Indo o Etiopo.
[18] tree
Dinne com' è che fai di te parete al sol, pur come tu non fossi ancora di morte intrato dentro da la rete».
s-218
OldItalian_Dante_Purgatorio-913
Dinne com' è che fai di te parete al sol, pur come tu non fossi ancora di morte intrato dentro da la rete».
[19] tree
mi parlava un d' essi; e io mi fora già manifesto, s' io non fossi atteso ad altra novità ch' apparve allora; ché per lo mezzo del cammino acceso venne gente col viso incontro a questa, la qual mi fece a rimirar sospeso.
s-219
OldItalian_Dante_Purgatorio-914
Sì mi parlava un d' essi; e io mi fora già manifesto, s' io non fossi atteso ad altra novità ch' apparve allora; ché per lo mezzo del cammino acceso venne gente col viso incontro a questa, la qual mi fece a rimirar sospeso.
[20] tree
veggio d' ogne parte farsi presta ciascun' ombra e basciarsi una con una sanza restar, contente a brieve festa; così per entro loro schiera bruna s' ammusa l' una con l' altra formica, forse a spiar lor via e lor fortuna.
s-220
OldItalian_Dante_Purgatorio-915
Lì veggio d' ogne parte farsi presta ciascun' ombra e basciarsi una con una sanza restar, contente a brieve festa; così per entro loro schiera bruna s' ammusa l' una con l' altra formica, forse a spiar lor via e lor fortuna.
[21] tree
Tosto che parton l' accoglienza amica, prima che 'l primo passo trascorra, sopragridar ciascuna s' affatica: la nova gente: «Soddoma e Gomorra»; e l' altra: «Ne la vacca entra Pasife, perché 'l torello a sua lussuria corra».
s-221
OldItalian_Dante_Purgatorio-916
Tosto che parton l' accoglienza amica, prima che 'l primo passo lì trascorra, sopragridar ciascuna s' affatica: la nova gente: «Soddoma e Gomorra»; e l' altra: «Ne la vacca entra Pasife, perché 'l torello a sua lussuria corra».
[22] tree
Poi, come grue ch' a le montagne Rife volasser parte, e parte inver' l'arene, queste del gel, quelle del sole schife, l' una gente sen va, l' altra sen vene; e tornan, lagrimando, a' primi canti e al gridar che più lor si convene; e raccostansi a me, come davanti, essi medesmi che m' avean pregato, attenti ad ascoltar ne' lor sembianti.
s-222
OldItalian_Dante_Purgatorio-917
Poi, come grue ch' a le montagne Rife volasser parte, e parte inver' l'arene, queste del gel, quelle del sole schife, l' una gente sen va, l' altra sen vene; e tornan, lagrimando, a' primi canti e al gridar che più lor si convene; e raccostansi a me, come davanti, essi medesmi che m' avean pregato, attenti ad ascoltar ne' lor sembianti.
[23] tree
Io , che due volte avea visto lor grato, incominciai: «O anime sicure d' aver, quando che sia, di pace stato, non son rimase acerbe mature le membra mie di , ma son qui meco col sangue suo e con le sue giunture.
s-223
OldItalian_Dante_Purgatorio-918
Io , che due volte avea visto lor grato, incominciai: «O anime sicure d' aver, quando che sia, di pace stato, non son rimase acerbe né mature le membra mie di là, ma son qui meco col sangue suo e con le sue giunture.
[24] tree
Quinci vo per non esser più cieco; donna è di sopra che m' acquista grazia, per che 'l mortal per vostro mondo reco.
s-224
OldItalian_Dante_Purgatorio-919
Quinci sù vo per non esser più cieco; donna è di sopra che m' acquista grazia, per che 'l mortal per vostro mondo reco.
[25] tree
Ma se la vostra maggior voglia sazia tosto divegna, che 'l ciel v' alberghi ch' è pien d' amore e più ampio si spazia, ditemi , acciò ch' ancor carte ne verghi, chi siete voi, e chi è quella turba che se ne va di retro a ' vostri terghi».
s-225
OldItalian_Dante_Purgatorio-920
Ma se la vostra maggior voglia sazia tosto divegna, sì che 'l ciel v' alberghi ch' è pien d' amore e più ampio si spazia, ditemi, acciò ch' ancor carte ne verghi, chi siete voi, e chi è quella turba che se ne va di retro a ' vostri terghi».
[26] tree
Non altrimenti stupido si turba lo montanaro, e rimirando ammuta, quando rozzo e salvatico s' inurba, che ciascun' ombra fece in sua paruta; ma poi che furon di stupore scarche, lo qual ne li alti cuor tosto s' attuta, «Beato te, che de le nostre marche», ricominciò colei che pria m' inchiese, «per morir meglio, esperienza imbarche!
s-226
OldItalian_Dante_Purgatorio-921
Non altrimenti stupido si turba lo montanaro, e rimirando ammuta, quando rozzo e salvatico s' inurba, che ciascun' ombra fece in sua paruta; ma poi che furon di stupore scarche, lo qual ne li alti cuor tosto s' attuta, «Beato te, che de le nostre marche», ricominciò colei che pria m' inchiese, «per morir meglio, esperienza imbarche!
[27] tree
La gente che non vien con noi, offese di ciò per che già Cesar, triunfando,» Regina «contra chiamar s' intese: però si parton» Soddoma «gridando, rimproverando a com' hai udito, e aiutan l' arsura vergognando.
s-227
OldItalian_Dante_Purgatorio-922
La gente che non vien con noi, offese di ciò per che già Cesar, triunfando,» Regina «contra sé chiamar s' intese: però si parton» Soddoma «gridando, rimproverando a sé com' hai udito, e aiutan l' arsura vergognando.
[28] tree
Nostro peccato fu ermafrodito; ma perché non servammo umana legge, seguendo come bestie l' appetito, in obbrobrio di noi, per noi si legge, quando partinci , il nome di colei che s' imbestiò ne le 'mbestiate schegge.
s-228
OldItalian_Dante_Purgatorio-923
Nostro peccato fu ermafrodito; ma perché non servammo umana legge, seguendo come bestie l' appetito, in obbrobrio di noi, per noi si legge, quando partinci, il nome di colei che s' imbestiò ne le 'mbestiate schegge.
[29] tree
Or sai nostri atti e di che fummo rei: se forse a nome vuo' saper chi semo, tempo non è di dire, e non saprei.
s-229
OldItalian_Dante_Purgatorio-924
Or sai nostri atti e di che fummo rei: se forse a nome vuo' saper chi semo, tempo non è di dire, e non saprei.
[30] tree
Farotti ben di me volere scemo: son Guido Guinizzelli, e già mi purgo per ben dolermi prima ch' a lo stremo».
s-230
OldItalian_Dante_Purgatorio-925
Farotti ben di me volere scemo: son Guido Guinizzelli, e già mi purgo per ben dolermi prima ch' a lo stremo».
[31] tree
Quali ne la tristizia di Ligurgo si fer due figli a riveder la madre, tal mi fec' io, ma non a tanto insurgo, quand' io odo nomar stesso il padre mio e de li altri miei miglior che mai rime d' amor usar dolci e leggiadre; e sanza udire e dir pensoso andai lunga fiata rimirando lui, , per lo foco, in più m' appressai.
s-231
OldItalian_Dante_Purgatorio-926
Quali ne la tristizia di Ligurgo si fer due figli a riveder la madre, tal mi fec' io, ma non a tanto insurgo, quand' io odo nomar sé stesso il padre mio e de li altri miei miglior che mai rime d' amor usar dolci e leggiadre; e sanza udire e dir pensoso andai lunga fiata rimirando lui, né, per lo foco, in là più m' appressai.
[32] tree
Poi che di riguardar pasciuto fui, tutto m' offersi pronto al suo servigio con l' affermar che fa credere altrui.
s-232
OldItalian_Dante_Purgatorio-927
Poi che di riguardar pasciuto fui, tutto m' offersi pronto al suo servigio con l' affermar che fa credere altrui.
[33] tree
Ed elli a me: «Tu lasci tal vestigio, per quel ch' i' odo, in me, e tanto chiaro, che Letè nol può tòrre far bigio.
s-233
OldItalian_Dante_Purgatorio-928
Ed elli a me: «Tu lasci tal vestigio, per quel ch' i' odo, in me, e tanto chiaro, che Letè nol può tòrre né far bigio.
[34] tree
Ma se le tue parole or ver giuraro, dimmi che è cagion per che dimostri nel dire e nel guardar d' avermi caro».
s-234
OldItalian_Dante_Purgatorio-929
Ma se le tue parole or ver giuraro, dimmi che è cagion per che dimostri nel dire e nel guardar d' avermi caro».
[35] tree
E io a lui: «Li dolci detti vostri, che, quanto durerà l' uso moderno, faranno cari ancora i loro incostri».
s-235
OldItalian_Dante_Purgatorio-930
E io a lui: «Li dolci detti vostri, che, quanto durerà l' uso moderno, faranno cari ancora i loro incostri».
[36] tree
«O frate», disse, «questi ch' io ti cerno col dito», e additò un spirto innanzi, «fu miglior fabbro del parlar materno.
s-236
OldItalian_Dante_Purgatorio-931
«O frate», disse, «questi ch' io ti cerno col dito», e additò un spirto innanzi, «fu miglior fabbro del parlar materno.
[37] tree
Versi d' amore e prose di romanzi soverchiò tutti; e lascia dir li stolti che quel di Lemosì credon ch' avanzi.
s-237
OldItalian_Dante_Purgatorio-932
Versi d' amore e prose di romanzi soverchiò tutti; e lascia dir li stolti che quel di Lemosì credon ch' avanzi.
[38] tree
A voce più ch' al ver drizzan li volti, e così ferman sua oppinione prima ch' arte o ragion per lor s' ascolti.
s-238
OldItalian_Dante_Purgatorio-933
A voce più ch' al ver drizzan li volti, e così ferman sua oppinione prima ch' arte o ragion per lor s' ascolti.
[39] tree
Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio, fin che l' ha vinto il ver con più persone.
s-239
OldItalian_Dante_Purgatorio-934
Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio, fin che l' ha vinto il ver con più persone.
[40] tree
Or se tu hai ampio privilegio, che licito ti sia l' andare al chiostro nel quale è Cristo abate del collegio, falli per me un dir d' un paternostro, quanto bisogna a noi di questo mondo, dove poter peccar non è più nostro».
s-240
OldItalian_Dante_Purgatorio-935
Or se tu hai sì ampio privilegio, che licito ti sia l' andare al chiostro nel quale è Cristo abate del collegio, falli per me un dir d' un paternostro, quanto bisogna a noi di questo mondo, dove poter peccar non è più nostro».
[41] tree
Poi , forse per dar luogo altrui secondo che presso avea, disparve per lo foco, come per l' acqua il pesce andando al fondo.
s-241
OldItalian_Dante_Purgatorio-936
Poi , forse per dar luogo altrui secondo che presso avea, disparve per lo foco, come per l' acqua il pesce andando al fondo.
[42] tree
Io mi fei al mostrato innanzi un poco, e dissi ch' al suo nome il mio disire apparecchiava grazioso loco.
s-242
OldItalian_Dante_Purgatorio-937
Io mi fei al mostrato innanzi un poco, e dissi ch' al suo nome il mio disire apparecchiava grazioso loco.
[43] tree
El cominciò liberamente a dire: «Tan m' abellis vostre cortes deman, qu' ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.
s-243
OldItalian_Dante_Purgatorio-938
El cominciò liberamente a dire: «Tan m' abellis vostre cortes deman, qu' ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.
[44] tree
Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan; consiros vei la passada folor, e vei jausen lo joi qu' esper, denan.
s-244
OldItalian_Dante_Purgatorio-939
Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan; consiros vei la passada folor, e vei jausen lo joi qu' esper, denan.
[45] tree
Ara vos prec, per aquella valor que vos guida al som de l' escalina, sovenha vos a temps de ma dolor!».
s-245
OldItalian_Dante_Purgatorio-940
Ara vos prec, per aquella valor que vos guida al som de l' escalina, sovenha vos a temps de ma dolor!».
[46] tree
Poi s' ascose nel foco che li affina.
s-246
OldItalian_Dante_Purgatorio-941
Poi s' ascose nel foco che li affina.
[47] tree
come quando i primi raggi vibra dove il suo fattor lo sangue sparse, cadendo Ibero sotto l' alta Libra, e l' onde in Gange da nona riarse, stava il sole; onde 'l giorno sen giva, come l' angel di Dio lieto ci apparse.
s-247
OldItalian_Dante_Purgatorio-942
Sì come quando i primi raggi vibra là dove il suo fattor lo sangue sparse, cadendo Ibero sotto l' alta Libra, e l' onde in Gange da nona riarse, sì stava il sole; onde 'l giorno sen giva, come l' angel di Dio lieto ci apparse.
[48] tree
Fuor de la fiamma stava in su la riva, e cantava «Beati mundo corde!» in voce assai più che la nostra viva.
s-248
OldItalian_Dante_Purgatorio-943
Fuor de la fiamma stava in su la riva, e cantava «Beati mundo corde!» in voce assai più che la nostra viva.
[49] tree
Poscia «Più non si va, se pria non morde, anime sante, il foco: intrate in esso, e al cantar di non siate sorde», ci disse come noi li fummo presso; per ch' io divenni tal, quando lo 'ntesi, qual è colui che ne la fossa è messo.
s-249
OldItalian_Dante_Purgatorio-944
Poscia «Più non si va, se pria non morde, anime sante, il foco: intrate in esso, e al cantar di là non siate sorde», ci disse come noi li fummo presso; per ch' io divenni tal, quando lo 'ntesi, qual è colui che ne la fossa è messo.
[50] tree
In su le man commesse mi protesi, guardando il foco e imaginando forte umani corpi già veduti accesi.
s-250
OldItalian_Dante_Purgatorio-945
In su le man commesse mi protesi, guardando il foco e imaginando forte umani corpi già veduti accesi.
[51] tree
Volsersi verso me le buone scorte; e Virgilio mi disse: «Figliuol mio, qui può esser tormento, ma non morte.
s-251
OldItalian_Dante_Purgatorio-946
Volsersi verso me le buone scorte; e Virgilio mi disse: «Figliuol mio, qui può esser tormento, ma non morte.
[52] tree
Ricorditi , ricorditi ! E se io sovresso Gerion ti guidai salvo, che farò ora presso più a Dio?
s-252
OldItalian_Dante_Purgatorio-947
Ricorditi , ricorditi! E se io sovresso Gerion ti guidai salvo, che farò ora presso più a Dio?
[53] tree
Credi per certo che se dentro a l' alvo di questa fiamma stessi ben mille anni, non ti potrebbe far d' un capel calvo.
s-253
OldItalian_Dante_Purgatorio-948
Credi per certo che se dentro a l' alvo di questa fiamma stessi ben mille anni, non ti potrebbe far d' un capel calvo.
[54] tree
E se tu forse credi ch' io t' inganni, fatti ver' lei, e fatti far credenza con le tue mani al lembo d' i tuoi panni.
s-254
OldItalian_Dante_Purgatorio-949
E se tu forse credi ch' io t' inganni, fatti ver' lei, e fatti far credenza con le tue mani al lembo d' i tuoi panni.
[55] tree
Pon giù omai, pon giù ogni temenza; volgiti in qua e vieni: entra sicuro!».
s-255
OldItalian_Dante_Purgatorio-950
Pon giù omai, pon giù ogni temenza; volgiti in qua e vieni: entra sicuro!».
[56] tree
E io pur fermo e contra coscienza.
s-256
OldItalian_Dante_Purgatorio-951
E io pur fermo e contra coscienza.
[57] tree
Quando mi vide star pur fermo e duro, turbato un poco disse: «Or vedi, figlio: tra Beatrice e te è questo muro».
s-257
OldItalian_Dante_Purgatorio-952
Quando mi vide star pur fermo e duro, turbato un poco disse: «Or vedi, figlio: tra Beatrice e te è questo muro».
[58] tree
Come al nome di Tisbe aperse il ciglio Piramo in su la morte, e riguardolla , allor che 'l gelso diventò vermiglio; così, la mia durezza fatta solla, mi volsi al savio duca, udendo il nome che ne la mente sempre mi rampolla.
s-258
OldItalian_Dante_Purgatorio-953
Come al nome di Tisbe aperse il ciglio Piramo in su la morte, e riguardolla, allor che 'l gelso diventò vermiglio; così, la mia durezza fatta solla, mi volsi al savio duca, udendo il nome che ne la mente sempre mi rampolla.
[59] tree
Ond' ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch' è vinto al pome.
s-259
OldItalian_Dante_Purgatorio-954
Ond' ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch' è vinto al pome.
[60] tree
Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise.
s-260
OldItalian_Dante_Purgatorio-955
Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise.
[61] tree
com' fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi , tant' era ivi lo 'ncendio sanza metro.
s-261
OldItalian_Dante_Purgatorio-956
Sì com' fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant' era ivi lo 'ncendio sanza metro.
[62] tree
Lo dolce padre mio, per confortarmi , pur di Beatrice ragionando andava, dicendo: «Li occhi suoi già veder parmi ».
s-262
OldItalian_Dante_Purgatorio-957
Lo dolce padre mio, per confortarmi, pur di Beatrice ragionando andava, dicendo: «Li occhi suoi già veder parmi».
[63] tree
Guidavaci una voce che cantava di ; e noi, attenti pur a lei, venimmo fuor ove si montava.
s-263
OldItalian_Dante_Purgatorio-958
Guidavaci una voce che cantava di là; e noi, attenti pur a lei, venimmo fuor là ove si montava.
[64] tree
«Venite, benedicti Patris mei», sonò dentro a un lume che era, tal che mi vinse e guardar nol potei.
s-264
OldItalian_Dante_Purgatorio-959
«Venite, benedicti Patris mei», sonò dentro a un lume che lì era, tal che mi vinse e guardar nol potei.
[65] tree
«Lo sol sen va», soggiunse, «e vien la sera; non v' arrestate, ma studiate il passo, mentre che l' occidente non si annera».
s-265
OldItalian_Dante_Purgatorio-960
«Lo sol sen va», soggiunse, «e vien la sera; non v' arrestate, ma studiate il passo, mentre che l' occidente non si annera».
[66] tree
Dritta salia la via per entro 'l sasso verso tal parte ch' io toglieva i raggi dinanzi a me del sol ch' era già basso.
s-266
OldItalian_Dante_Purgatorio-961
Dritta salia la via per entro 'l sasso verso tal parte ch' io toglieva i raggi dinanzi a me del sol ch' era già basso.
[67] tree
E di pochi scaglion levammo i saggi, che 'l sol corcar, per l' ombra che si spense, sentimmo dietro e io e li miei saggi.
s-267
OldItalian_Dante_Purgatorio-962
E di pochi scaglion levammo i saggi, che 'l sol corcar, per l' ombra che si spense, sentimmo dietro e io e li miei saggi.
[68] tree
E pria che 'n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d' uno aspetto, e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d' un grado fece letto; ché la natura del monte ci affranse la possa del salir più e 'l diletto.
s-268
OldItalian_Dante_Purgatorio-963
E pria che 'n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d' uno aspetto, e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d' un grado fece letto; ché la natura del monte ci affranse la possa del salir più e 'l diletto.
[69] tree
Quali si stanno ruminando manse le capre, state rapide e proterve sovra le cime avante che sien pranse, tacite a l' ombra, mentre che 'l sol ferve, guardate dal pastor, che 'n su la verga poggiato s' è e lor di posa serve; e quale il mandrian che fori alberga, lungo il pecuglio suo queto pernotta, guardando perché fiera non lo sperga; tali eravamo tutti e tre allotta, io come capra, ed ei come pastori, fasciati quinci e quindi d' alta grotta.
s-269
OldItalian_Dante_Purgatorio-964
Quali si stanno ruminando manse le capre, state rapide e proterve sovra le cime avante che sien pranse, tacite a l' ombra, mentre che 'l sol ferve, guardate dal pastor, che 'n su la verga poggiato s' è e lor di posa serve; e quale il mandrian che fori alberga, lungo il pecuglio suo queto pernotta, guardando perché fiera non lo sperga; tali eravamo tutti e tre allotta, io come capra, ed ei come pastori, fasciati quinci e quindi d' alta grotta.
[70] tree
Poco parer potea del di fori; ma, per quel poco, vedea io le stelle di lor solere e più chiare e maggiori.
s-270
OldItalian_Dante_Purgatorio-965
Poco parer potea lì del di fori; ma, per quel poco, vedea io le stelle di lor solere e più chiare e maggiori.
[71] tree
ruminando e mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, anzi che 'l fatto sia, sa le novelle.
s-271
OldItalian_Dante_Purgatorio-966
Sì ruminando e sì mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, anzi che 'l fatto sia, sa le novelle.
[72] tree
Ne l' ora, credo, che de l' oriente, prima raggiò nel monte Citerea, che di foco d' amor par sempre ardente, giovane e bella in sogno mi parea donna vedere andar per una landa cogliendo fiori; e cantando dicea: «Sappia qualunque il mio nome dimanda ch' i' mi son Lia, e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda.
s-272
OldItalian_Dante_Purgatorio-967
Ne l' ora, credo, che de l' oriente, prima raggiò nel monte Citerea, che di foco d' amor par sempre ardente, giovane e bella in sogno mi parea donna vedere andar per una landa cogliendo fiori; e cantando dicea: «Sappia qualunque il mio nome dimanda ch' i' mi son Lia, e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda.
[73] tree
Per piacermi a lo specchio, qui m' addorno; ma mia suora Rachel mai non si smaga dal suo miraglio, e siede tutto giorno.
s-273
OldItalian_Dante_Purgatorio-968
Per piacermi a lo specchio, qui m' addorno; ma mia suora Rachel mai non si smaga dal suo miraglio, e siede tutto giorno.
[74] tree
Ell' è d' i suoi belli occhi veder vaga com' io de l' addornarmi con le mani; lei lo vedere, e me l' ovrare appaga».
s-274
OldItalian_Dante_Purgatorio-969
Ell' è d' i suoi belli occhi veder vaga com' io de l' addornarmi con le mani; lei lo vedere, e me l' ovrare appaga».
[75] tree
E già per li splendori antelucani, che tanto a' pellegrin surgon più grati, quanto, tornando, albergan men lontani, le tenebre fuggian da tutti lati, e 'l sonno mio con esse; ond' io leva' mi, veggendo i gran maestri già levati.
s-275
OldItalian_Dante_Purgatorio-970
E già per li splendori antelucani, che tanto a' pellegrin surgon più grati, quanto, tornando, albergan men lontani, le tenebre fuggian da tutti lati, e 'l sonno mio con esse; ond' io leva' mi, veggendo i gran maestri già levati.
[76] tree
«Quel dolce pome che per tanti rami cercando va la cura de' mortali, oggi porrà in pace le tue fami».
s-276
OldItalian_Dante_Purgatorio-971
«Quel dolce pome che per tanti rami cercando va la cura de' mortali, oggi porrà in pace le tue fami».
[77] tree
Virgilio inverso me queste cotali parole usò; e mai non furo strenne che fosser di piacere a queste iguali.
s-277
OldItalian_Dante_Purgatorio-972
Virgilio inverso me queste cotali parole usò; e mai non furo strenne che fosser di piacere a queste iguali.
[78] tree
Tanto voler sopra voler mi venne de l' esser , ch' ad ogne passo poi al volo mi sentia crescer le penne.
s-278
OldItalian_Dante_Purgatorio-973
Tanto voler sopra voler mi venne de l' esser sù, ch' ad ogne passo poi al volo mi sentia crescer le penne.
[79] tree
Come la scala tutta sotto noi fu corsa e fummo in su 'l grado superno, in me ficcò Virgilio li occhi suoi, e disse: «Il temporal foco e l' etterno veduto hai, figlio; e se' venuto in parte dov' io per me più oltre non discerno.
s-279
OldItalian_Dante_Purgatorio-974
Come la scala tutta sotto noi fu corsa e fummo in su 'l grado superno, in me ficcò Virgilio li occhi suoi, e disse: «Il temporal foco e l' etterno veduto hai, figlio; e se' venuto in parte dov' io per me più oltre non discerno.
[80] tree
Tratto t' ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se' de l' erte vie, fuor se' de l' arte.
s-280
OldItalian_Dante_Purgatorio-975
Tratto t' ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se' de l' erte vie, fuor se' de l' arte.
[81] tree
Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce; vedi l' erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da produce.
s-281
OldItalian_Dante_Purgatorio-976
Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce; vedi l' erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da sé produce.
[82] tree
Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli.
s-282
OldItalian_Dante_Purgatorio-977
Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli.
[83] tree
Non aspettar mio dir più mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch' io te sovra te corono e mitrio».
s-283
OldItalian_Dante_Purgatorio-978
Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch' io te sovra te corono e mitrio».
[84] tree
Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, ch' a li occhi temperava il novo giorno, sanza più aspettar, lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento su per lo suol che d' ogne parte auliva.
s-284
OldItalian_Dante_Purgatorio-979
Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, ch' a li occhi temperava il novo giorno, sanza più aspettar, lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento su per lo suol che d' ogne parte auliva.
[85] tree
Un' aura dolce, sanza mutamento avere in , mi feria per la fronte non di più colpo che soave vento; per cui le fronde, tremolando, pronte tutte quante piegavano a la parte u' la prim' ombra gitta il santo monte; non però dal loro esser dritto sparte tanto, che li augelletti per le cime lasciasser d' operare ogne lor arte; ma con piena letizia l' ore prime, cantando, ricevieno intra le foglie, che tenevan bordone a le sue rime, tal qual di ramo in ramo si raccoglie per la pineta in su 'l lito di Chiassi, quand' Eolo scilocco fuor discioglie.
s-285
OldItalian_Dante_Purgatorio-980
Un' aura dolce, sanza mutamento avere in sé, mi feria per la fronte non di più colpo che soave vento; per cui le fronde, tremolando, pronte tutte quante piegavano a la parte u' la prim' ombra gitta il santo monte; non però dal loro esser dritto sparte tanto, che li augelletti per le cime lasciasser d' operare ogne lor arte; ma con piena letizia l' ore prime, cantando, ricevieno intra le foglie, che tenevan bordone a le sue rime, tal qual di ramo in ramo si raccoglie per la pineta in su 'l lito di Chiassi, quand' Eolo scilocco fuor discioglie.
[86] tree
Già m' avean trasportato i lenti passi dentro a la selva antica tanto, ch' io non potea rivedere ond' io mi 'ntrassi; ed ecco più andar mi tolse un rio, che 'nver' sinistra con sue picciole onde piegava l' erba che 'n sua ripa uscìo.
s-286
OldItalian_Dante_Purgatorio-981
Già m' avean trasportato i lenti passi dentro a la selva antica tanto, ch' io non potea rivedere ond' io mi 'ntrassi; ed ecco più andar mi tolse un rio, che 'nver' sinistra con sue picciole onde piegava l' erba che 'n sua ripa uscìo.
[87] tree
Tutte l' acque che son di qua più monde, parrieno avere in mistura alcuna verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l' ombra perpetua, che mai raggiar non lascia sole ivi luna.
s-287
OldItalian_Dante_Purgatorio-982
Tutte l' acque che son di qua più monde, parrieno avere in sé mistura alcuna verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l' ombra perpetua, che mai raggiar non lascia sole ivi né luna.
[88] tree
Coi piè ristetti e con li occhi passai di dal fiumicello, per mirare la gran variazion d' i freschi mai; e m' apparve, com' elli appare subitamente cosa che disvia per maraviglia tutto altro pensare, una donna soletta che si gia e cantando e scegliendo fior da fiore ond' era pinta tutta la sua via.
s-288
OldItalian_Dante_Purgatorio-983
Coi piè ristetti e con li occhi passai di là dal fiumicello, per mirare la gran variazion d' i freschi mai; e là m' apparve, sì com' elli appare subitamente cosa che disvia per maraviglia tutto altro pensare, una donna soletta che si gia e cantando e scegliendo fior da fiore ond' era pinta tutta la sua via.
[89] tree
«Deh, bella donna, che a' raggi d' amore ti scaldi, s' i' vo' credere a ' sembianti che soglion esser testimon del core, vegnati in voglia di trarreti avanti», diss' io a lei, «verso questa rivera, tanto ch' io possa intender che tu canti.
s-289
OldItalian_Dante_Purgatorio-984
«Deh, bella donna, che a' raggi d' amore ti scaldi, s' i' vo' credere a ' sembianti che soglion esser testimon del core, vegnati in voglia di trarreti avanti», diss' io a lei, «verso questa rivera, tanto ch' io possa intender che tu canti.
[90] tree
Tu mi fai rimembrar dove e qual era Proserpina nel tempo che perdette la madre lei, ed ella primavera».
s-290
OldItalian_Dante_Purgatorio-985
Tu mi fai rimembrar dove e qual era Proserpina nel tempo che perdette la madre lei, ed ella primavera».
[91] tree
Come si volge, con le piante strette a terra e intra , donna che balli, e piede innanzi piede a pena mette, volsesi in su i vermigli e in su i gialli fioretti verso me, non altrimenti che vergine che li occhi onesti avvalli; e fece i prieghi miei esser contenti, appressando , che 'l dolce suono veniva a me co' suoi intendimenti.
s-291
OldItalian_Dante_Purgatorio-986
Come si volge, con le piante strette a terra e intra sé, donna che balli, e piede innanzi piede a pena mette, volsesi in su i vermigli e in su i gialli fioretti verso me, non altrimenti che vergine che li occhi onesti avvalli; e fece i prieghi miei esser contenti, sì appressando sé, che 'l dolce suono veniva a me co' suoi intendimenti.
[92] tree
Tosto che fu dove l' erbe sono bagnate già da l' onde del bel fiume, di levar li occhi suoi mi fece dono.
s-292
OldItalian_Dante_Purgatorio-987
Tosto che fu là dove l' erbe sono bagnate già da l' onde del bel fiume, di levar li occhi suoi mi fece dono.
[93] tree
Non credo che splendesse tanto lume sotto le ciglia a Venere, trafitta dal figlio fuor di tutto suo costume.
s-293
OldItalian_Dante_Purgatorio-988
Non credo che splendesse tanto lume sotto le ciglia a Venere, trafitta dal figlio fuor di tutto suo costume.
[94] tree
Ella ridea da l' altra riva dritta, trattando più color con le sue mani, che l' alta terra sanza seme gitta.
s-294
OldItalian_Dante_Purgatorio-989
Ella ridea da l' altra riva dritta, trattando più color con le sue mani, che l' alta terra sanza seme gitta.
[95] tree
Tre passi ci facea il fiume lontani; ma Elesponto, 've passò Serse, ancora freno a tutti orgogli umani, più odio da Leandro non sofferse per mareggiare intra Sesto e Abido, che quel da me perch' allor non s' aperse.
s-295
OldItalian_Dante_Purgatorio-990
Tre passi ci facea il fiume lontani; ma Elesponto, là 've passò Serse, ancora freno a tutti orgogli umani, più odio da Leandro non sofferse per mareggiare intra Sesto e Abido, che quel da me perch' allor non s' aperse.
[96] tree
«Voi siete nuovi, e forse perch' io rido», cominciò ella, «in questo luogo eletto a l' umana natura per suo nido, maravigliando tienvi alcun sospetto; ma luce rende il salmo Delectasti, che puote disnebbiar vostro intelletto.
s-296
OldItalian_Dante_Purgatorio-991
«Voi siete nuovi, e forse perch' io rido», cominciò ella, «in questo luogo eletto a l' umana natura per suo nido, maravigliando tienvi alcun sospetto; ma luce rende il salmo Delectasti, che puote disnebbiar vostro intelletto.
[97] tree
E tu che se' dinanzi e mi pregasti, s' altro vuoli udir; ch' i' venni presta ad ogne tua question tanto che basti».
s-297
OldItalian_Dante_Purgatorio-992
E tu che se' dinanzi e mi pregasti, dì s' altro vuoli udir; ch' i' venni presta ad ogne tua question tanto che basti».
[98] tree
«L' acqua», diss' io, «e 'l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch' io udi' contraria a questa».
s-298
OldItalian_Dante_Purgatorio-993
«L' acqua», diss' io, «e 'l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch' io udi' contraria a questa».
[99] tree
Ond' ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch' ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.
s-299
OldItalian_Dante_Purgatorio-994
Ond' ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch' ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.
[100] tree
Lo sommo Ben, che solo esso a piace, l' uom buono e a bene, e questo loco diede per arr' a lui d' etterna pace.
s-300
OldItalian_Dante_Purgatorio-995
Lo sommo Ben, che solo esso a sé piace, fé l' uom buono e a bene, e questo loco diede per arr' a lui d' etterna pace.

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