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partendosene sdegnato verso la sua Gierusalem alzo rugiti memo-
randi contro 1 costumi scoretti di Roma la dichiaro già aliena dai
cantici dal signore ce stupore. ananiatia (sic), intitolo Babylonia.
Bernardo fatto recensore de pontefici flagella con tanta acutezza dis-
ciplina le pompe della corte, che quel zello dalli heretici si interpreta
per odio. Ma pare mentre essi prendono dalli libri di considerationi
tante armi di salute per avere farto (sic) col fiele dell'impietà con
constretta a bon fenare(!) che Roma venerando quello scritto gradisce
la riprensione, etinvero qual altra monarchia comportarebbe quel
apparenze di biasmo se non quella sola alla quale piü dell'ossequio
piace infinitamente la verità? E che occorre essendovi più? Sentite,
che cita, impiacente di voci libere. Il pontefice ne preme altre nella
vigilanza propria prende / nella oportunità de tempi, la tromba
del cielo e convoca i potentati et i sacerdoti. Che piu! In fine li
eresiarchi nel conseglio generale. E per che? Per che la libertà
ecclesiastica si faccia sentire senza pericolo in quel mondo com-
pendiato. Procurando che con i lavori delle riforme si estirpono li
scandali della chiesa, ne questi rimedii sono di rigore memorie del
antiche. Non è molto che il cielo testificò il treto, che i defetti degli
ecclesiastici non hanno bisogno di havere li esserciti per correttori
il consesso de prelati diventò legislatore contro all’abuso del clero.
In somma in niuno interesse si preme più quanto in procurare che
il secolo deviato si riduca ad esser nell’osservanza delle legi pro-
priamente Romane. Che diremo dell’et à presente! Introducasi la
curiosità nell'udienza si sarebbe chiarito Vicleffo, che se in Roma
voleva biasimare l'osservanza, ex non la legge, la libertà nonvisi
strangola, mà nisi glorifica. Haviamo quei sacri censori à incora-
narsi con la porpora à corteggiarsi dalla potenza nuntii di Dio,
come conversatori della christianita.
Discorso 3.
SEGUITA LA RISPOSTA ALL'INVETTIVA DE VICLEFFO,
LE DECIME SONO DEBITI, NON LIMOSINE PERO DIVENDOSI
PER CONSCIENZA RAGIONEVOLMENTE SI RISCUOTONO
DAL TRIBUNALE.
Cap[o] 19
QUEL proemio di Vicleffo comparve come un dragone velenoso
vomitando ingiurie, mà hora rimane alla campagna un cadavere
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Fol. 47*
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