z roku 1591, 7. listopadu. 19
nými bibli. Psal francouzsky a latinsky. Seznámil se též s Bratřími českými. Žerotín za pobytu svého v Ženevě
jako student zůstával v domů Bezově, u něhož bohatší mladí šlechticové přebývali. Pan Karel vážil si velice,
skoro až obdivoval rektora akademie; na pobyt v Ženevě vzpomínal v pozdějších letech jako na šťastnou
chvíli svého mládí. Žerotín doufal, že styky Bezovy z vysokými osobnostmi dopomohou k vítězství refor-
mované cirkvi. Beza zemrel 1. 1605.
21.
Manfredu Balbanimu vyslovuje soustrast nad smrtí jeho syna; píše o smrti vévody Saského,
0 své cesté do Francie. Doufá, že brzy bude moci odjeti lodí do Normandie. V Stadenu tráví
již dvě neděle. Pobyt zpříjemňuje mu jen společnost p. Giovanni Calandriniho. — У Stadenu
T. listopadu 1591.
(Al S" Manfredi Balbani a Geneva.) Illustre signor et padrone mio sempre
osservandissimo. Per una mia scritta i giorni passati al S' Arrigo fratello di Vra
NU^ Pho pregato di fare le mie scuse con seco di che, prohibito dalla brevità del
tempo et dalle inconnnodità del viaggio, non gli haveva scritto all’hora; et non
credo altrimenti, se non ch’egli Phabbia fatte et lei accettatele. Hora trovandomi
con più agio, anzi con più che non desidero, non ho voluto mancar a far il dovere
et rispondere con questa occasione alla sua che già Marc Antonio mi portò da
parte di lei; pella quale ho inteso certo con mio grandissimo dispiacere la morte
del suo unico figliuolo, giovane di tanta speranza, amato et stimato da ciascuno et
singolarmente da me tanto per i suoi proprii meriti, quanto per il rispetto del
padre, col quale tenendo amicitia tale, quale ogniuno sa, non poteva essere ch’egli
non ne participasse. Ma il mio dolore e stato allegerito pur'assai dall'essempio pro-
prio di V'^ S"*, comprendendo io non solo dalla lettera sua, ma da altri, haven-
done havuto informatione certissima, quanto prudente et moderatamente la si sia
diportata in questa acerbissima afflittione. Et quando io considero, comme stia bene
in ogni occorrenza l’accomodarsi al voler d'Iddio, et comme al contrario venghi
male di lasciar’ il freno a dolore in cosa tanto ordinaria quanto è la morte, non
posso se non grandemente lodar lei et biasimar me, chi nella morte della mia moglie
mi sono portato molto diversamente da quello che lei ha fatto, et mostrato qual-
mente sia piccola nelle avversità la costanza et grandezza dell animo nostro, della
quale nelle prosperità facciamo tanto professione.
Il duca di Sassonia, principe potentissimo et per la grandezza dello stato
proprio et per le dipendentie che haveva nell Alamagna, morendo nel fiore dell’età,
nel corso delle maggiori speranze, nel tempo cl'ogniuno havea l'occhio volto a lui,
et morendo, se si risguarda l'origine del suo male, d'una morte vilissima et pove-
rissima, ci ha fatto vedere chiaramente a questi giorni, quale sia la fragilità et
incertitudine della vita humana. Et pero divenendone sicuri di giorno in giorno
più et poi per tali essempi, non dobbiamo certo maravigliarcj, se comme huomini
siamo sottoposti o nelle persone nostre, o nelle persone di quei che ci apparten-
3*