z roku 1610, 7.—9. dubna. 493
1653.
Erazimovi pánovi ze Starhemberka: Žerotín posílá list pripsany výboru deputovaných horno-
rakouských v odpověď na dopis jejich došlý Žerotína před několika dny z Vídně; prosí
Starhemberka za opatření, aby posel rychle se vrátil s odpovědí; příčina je pochybnost o zá-
mérech Jidu vojenského, který se sebral v Pasově. Prosi Starhemberka za zprávy nejzevrub-
nější, aby stavové moravští mohli rozhodnouti se. — V Rosicích 9. dubna [1610].
(Domino Erasmo baroni de Starrhemberg.) KEssendomi stato riferito da gli
amici, qualmente V. S* IIl"* per il carico impostogli dalli stati di quella provincia
resideva per I ordinario in Lincz, ove insieme con i compagni si trovava nelle mani
il maneggio de tutti li negocii del paese, non ho potuto far di meno, quantunque
malvolentieri venghi à molestarla, che d’ indrizzarli P alligata, scritta al collegio
degli signori deputati in risposta d' una loro mandatami pochi giorni sono da Vienna,
supplicandola con la presente à dargli ricapito et procurare, che questo mio servi-
tore, S egli ¢ possibile, sia rispedito quanto prima per poter essere di ritorno
a tempo con le lettere, prima che sia terminata là congregatione degli signori del
consiglio di questa patria, quale [pe]r li bisogni presenti ha da essere tenuto agli
20 del corrente in Druna. La cagione del desiderio che ho, accio costui affretti il
ritorno, © che tra le altre cose s' haverà a risolvere il dubbio che alcuni hanno
dell intentione di questa sente, della quale intorno a Passovia [s]i e fatta la mossa
et s haveva da fare, se hormai non e stata fatta la mostra.
Questa perplessita di quei tali non viene dal mancamento. di avvertimenti
particolari et conjetture quasi certe che per il passato havute habbiamo, questa
impresa essere da principio stata formata et pretesa (?) contra la Maestà del re et
de suoi paesi, ma dal procedere de gli nostri vicini et in particolare dello, ch' il
consiglio reale tiene in cosa di tanta importanza, il quale non solamente uon fa
apparecchio alcuno per ovviare (?) a quanto potesse accadere, ma impedisce quanto
puole, accio altri nol faccino; il che sapeudosi, quanto l’imperatore sia stato offeso
da quelli, et quanto giusta cagione essi habbin’ a temerne, dà credere che non facen-
dosi da parte loro segno alcuno di resistenza, non vi sia tanto pericolo dall’ altro
canto, quanto altri s' imaginano. Et per cio bisogno ci fa di maggior chiarezza, la
quale d' altronde non possiamo cavar maggiore, che dalli luoghi i piu vicini al
pericolo; tra i quali essendo la patria di V. $^ III senza dubbio la piu prossima,
da quella ragionevolmente aspettiamo li piu certi raguagli, i quali se ci saranno
dati da questi signori illustrissimi suoi compagni et da lei in particolare, com' io
nela prego sommamente, renderanno piu agevole la nostra deliberatione ct facili-
teranno i nostri dissegni diretti alle conservationi di Sua Maesta et beneficio publico
delle provincie unite; le quali piaccia a Dio mantenere lungan:ente in prosperita et