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s-101 Intersind pronta al suo ingresso in Confindustria.
s-102 Roma - potrebbe essere l'assemblea in programma oggi e domani l'occasione buona per annunciare l'ingresso in Confindustria dell' Intersind, l'associazione sindacale delle aziende Iri ed ex Efim.
s-103 Le trattative, in corso da tempo, sono ormai terminate e si aspetta solo la richiesta formale dell' Intersind che, appunto, potrebbe arrivare anche in queste ore.
s-104 Il bilancio che il presidente Luigi Abete presenterà agli associati sarà comunque positivo perché in questi dodici mesi la confederazione ha ottenuto risultati di rilievo, in campo economico e sindacale, ma anche sul fronte dell' autonomia dalle forze politiche.
s-105 Oggi i lavori dell' assemblea sono riservati agli azionisti, domani mattina la sessione pubblica.
s-106 Alla riunione di domani mattina è previsto un parterre gremito di personalità, dell' industria, ma soprattutto del mondo della politica.
s-107 Stavolta, poi, l'attesa è ancora più forte perché tutti prevedono che sia presente e forse prenda anche la parola lo stesso presidente del consiglio.
s-108 Il discorso di replica al presidente della Confindustria sarà affidato come di consueto al ministro dell' industria, il leghista Vito Gnutti, ma non è escluso un saluto estemporaneo di Silvio Berlusconi.
s-109 Del resto, lo fece un anno fa Carlo Azeglio Ciampi, a buon diritto può pensare di farlo Berlusconi che è industriale ed è stato membro importante dell' organizzazione degli industriali, fino a essere membro del consiglio direttivo.
s-110 Un discorso comunque tra industriali perché anche Gnutti, industriale lui stesso, era fino a poco fa membro della giunta di Confindustria.
s-111 La sessione privata di questo pomeriggio servirà invece a tre adempimenti.
s-112 Innanzitutto all' approvazione della proposta di Abete per la nomina per il prossimo biennio dei tre vicepresidenti, Carlo Callieri, Luigi Orlando, Giampiero Pesenti.
s-113 Poi l'approvazione del programma d'attività presentato alla giunta il 4 giugno.
s-114 Infine il varo di una modifica dello statuto per dare ai rappresentanti della piccola impresa due posti in più in consiglio direttivo.
s-115 L'elezione del nuovo consiglio direttivo sarà invece compito della giunta che si riunirà giovedì pomeriggio subito dopo l'assemblea e sceglierà dieci nomi da una lista di 30 persone.
s-116 Altri due consiglieri in rappresentanza della piccola impresa saranno scelti da un piccolo elenco di sei persone stilato dal Consiglio Nazionale della piccola Impresa, mentre i due nuovi consiglieri, sempre rappresentanti della piccola impresa, ma nominati in base alla variazione dello statuto, saranno proposti da Abete d'accordo con Giorgio Fossa, presidente dei piccoli imprenditori.
s-117 Altri due consiglieri saranno ancora proposti da Luigi Abete scelti tra rappresentanti di significative realtà aziendali o associative.
s-118 Membri del consiglio direttivo saranno poi anche i tre vicepresidenti e i sei consiglieri incaricati (Pietro Marzotto, Giancarlo Lombardi, Aldo Fumagalli, Ettore Massiglia, Antonio Mauri, Paolo Passanti), oltre all' ultimo presidente, Sergio Pininfarina.
s-119 Il bilancio del presidente Abete rimarcherà tra l'altro il notevole ampliamento della base associativa in questi dodici mesi, culminato forse proprio dall' ingresso dell' Intersind.
s-120 Questa comunque, a differenza dell' Asap, l'associazione delle aziende Eni, dovrebbe mantenere la propria individualità, raccogliendo nel tempo le aziende che gestiscono servizi a rete.
s-121 Ieri comunque ha aderito a Confindustria l'Aica, associazione delle catene alberghiere, diecimila dipendenti e oltre 100 miliardi di lire di fatturato l'anno.
s-122 Scambi con la UE: a febbraio 1,26 miliardi.
s-123 Milano - l'Istat ha reso noto che in febbraio è stato registrato un attivo di 1,26 miliardi per quanto riguarda l'interscambio con i paesi comunitari.
s-124 Nello stesso mese dello scorso anno il saldo era stato positivo per 506 miliardi.
s-125 Queste cifre portano a 1.393 miliardi il surplus del primo bimestre del novantaquattro a fronte di quello di 2.226 dello stesso periodo del 1993.
s-126 Considerando anche i dati relativi all' interscambio con i paesi extra comunitari il saldo totale del periodo gennaio - febbraio dell' anno in corso ammonta a 3.301 miliardi che si contrappone a quello dello stesso segno di 1.646 dello scorso anno.
s-127 in febbraio le esportazioni sono cresciute del 13,5%, per un totale di 12.825 miliardi, le importazioni del 9,3%, a 11.799 miliardi.
s-128 Il totale delle esportazioni nel periodo relativo al primo bimestre dell' esercizio è stato di 23.260 miliardi (10,3%), quello delle importazioni di 21.867, per una crescita del 15,9%.
s-129 La riforma passa da palazzo Chigi.
s-130 Roma - violenta polemica tra l'ex presidente della repubblica, Francesco Cossiga, e il ministro dell' interno, Roberto Maroni, che aveva accusato il senatore a vita di voler destabilizzare il Sisde.
s-131 Cossiga ha definito irresponsabili le affermazioni di Maroni, ha scritto una lettera al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, e ha chiesto un incontro al capo dello stato.
s-132 non c'è pace per il Sisde.
s-133 Mentre ancora annaspa tra le acque melmose di Broccoletti & c, ecco che gli si drizza contro lo scoglio di Cossiga.
s-134 I difensori dell' attuale ordinamento dei servizi erano fortunosamente riusciti ad affossare la mini riforma elaborata dal governo Ciampi, che tentava di ricondurne a palazzo Chigi il controllo politico generale e, con maggiore efficacia, quello finanziario, ma ora l'ex presidente della repubblica propone il commissariamento immediato del Sismi, del Sisde e dell' organo di coordinamento della presidenza del consiglio, il Cesis, come preludio a una riforma radicale.
s-135 Le resistenze del ministro degli interni, Roberto Maroni, ricordano quelle del suo predecessore Nicola Mancino: si tratta di non delegittimare i capi, scoraggiare gli uomini e disperdere il patrimonio accumulato.
s-136 Tutto questo ha un senso, ma non affronta la questione di fondo, e cioè il fatto che il Sisde, malgrado abbia riscosso alcuni successi, non sembra essere riuscito a darsi una fisionomia e un ruolo preciso (al di di quelli di mero sottogoverno, corruzione e forse anche spionaggio politico, per i quali è oggi sotto accusa).
s-137 Più in generale, è evidente come manchi ancora in Italia una chiara politica unitaria di informazione, sicurezza e controspionaggio, per la grave debolezza istituzionale del Cesis, che non ha alcuna reale autorità sulle due branche operative, di cui pure è nominalmente responsabile il presidente del consiglio.
s-138 Una riforma sembra quindi imporsi , al di di ogni polemica contingente.
s-139 non si tratta di prendere <decisioni affrettate>, come paventa il ministro Maroni.
s-140 Esiste già un ampio patrimonio di riflessioni e di proposte su cui lavorare con rapidità, che possono consentire una riforma significativa e senza grandi traumi.
s-141 Molti sono favorevoli alla pura e semplice unificazione dei servizi e alla costituzione di un'agenzia autonoma sia dal dicastero della difesa che da quello dell' interno, dipendente direttamente dalla presidenza del consiglio.
s-142 Questa formula (tentata ad esempio dagli Usa quando venne creata la Central Intelligence Agency) non sembra però un toccasana, perché in realtà ambedue quei dicasteri, per le loro responsabilità istituzionali, hanno un grande bisogno di attività informative modulate sui loro bisogni.
s-143 Per cui, la creazione di una Cia italiana finirebbe probabilmente col portare alla creazione di altri servizi paralleli e ministeriali, ancora più segreti e incontrollabili.
s-144 Meglio invece perseguire una strada di reale coordinamento, lasciando Sismi e Sisde nelle loro collocazioni attuali, ma accrescendo decisamente i poteri decisionali e di controllo del Cesis, con l'obiettivo di arrivare ad un'accentuata specializzazione di funzioni e di missioni tra le due branche operative (oltre che all' eliminazione di doppioni e competizioni improprie).
s-145 Per voler essere più sicuri e moderni, si potrebbe anche ricondurre al vertice, al Cesis e alla presidenza del consiglio, le attività di valutazione complessiva dei dati e di consulenza informativa e di sicurezza del governo: cosa che darebbe al Cesis una ragione in più per conoscere nel dettaglio le attività delle due agenzie specialistiche.
s-146 Se poi, ad una simile riforma, si riuscisse anche ad aggiungere un aggiornamento operativo delle attività decisionali della presidenza del consiglio, con semplici accorgimenti tecnici e funzionali già largamente studiati, il tutto sarebbe certo molto più efficace, controllabile e democratico di quanto oggi non sia.
s-147 Borsa di Milano (0,5%) - il commento.
s-148 Piazza affari non demorde.
s-149 Nelle prime battute della giornata di ieri il listino ha picchiato ancora verso il basso (alle 11 e 30 il Mibtel cedeva l'1,57%), complici l'assenza di compratori, le vendite dell' estero e le manovre ricondotte da qualcuno a un importante gruppo finanziario.
s-150 All' improvviso, però, è cambiato il vento.
s-151 Gli ordini di vendita stranieri hanno imboccato la strada che riporta al di del confine e nei terminali hanno cominciato ad affluire le proposte di negoziazione in acquisto.
s-152 Il listino si è così progressivamente risollevato, con scambi in recupero oltre i 1.150 miliardi, e il Mibtel ha chiuso la giornata in rialzo dello 0,55% (0,41% il Mib, che registrando i prezzi ufficiali media le quotazioni di tutta la seduta).
s-153 Protagoniste indiscusse le Fiat, sulla scia delle voci di incentivi al mercato dell' auto e dopo un'apertura al ribasso come quella del resto del listino.
s-154 In termini di prezzo di riferimento, il progresso dei titoli della scuderia torinese è pari al 2,22%.
s-155 Un risultato che contrasta con quello di Mediobanca, scesa del 3% a 16.211 lire tra scambi non elevati.
s-156 Al contrario di lunedì, il calo dei titoli dell' istituto non ha però avuto ripercussioni sul resto del listino.
s-157 Da registrare il gran balzo di Italcementi e Cogefar, in rialzo rispettivamente del 4,36 e del 7,77%.
s-158 Il ministro replica alle critiche sull' idea di affidare all' Ars la lotta antimafia.
s-159 Dura polemica Cossiga - Maroni con al centro il <solito> Sisde.
s-160 Roma - prima giornata di forte polemica politica per il neo ministro dell' interno, Roberto Maroni.
s-161 Accanto alle molte perplessità suscitate dalla sua proposta di coinvolgere la regione siciliana nella lotta alla mafia, ieri si è innescato anche l'attacco sui servizi segreti dell' ex capo dello stato Francesco Cossiga.
s-162 In una conferenza al Viminale il ministro, quando viene interrogato sul senatore a vita, sulle prime non capisce il nome.
s-163 Poi minimizza: <non faccio polemiche con Cossiga, forse è lui a farne .
s-164 Ma ho cose più importanti di cui occuparmi mi>.
s-165 E sulla vicenda Sisde: <l'obiettivo è quello di garantire ai servizi di intelligence trasparenza e correttezza.
s-166 La cosa peggiore sarebbe quella di prendere decisioni affrettate sulla spinta di proposte che vengono dall' esterno>.
s-167 È certo però che l'ex presidente ha fatto ieri il diavolo a quattro.
s-168 E non ha evitato di dare consigli: il servizio segreto civile andrebbe sciolto e riformato, ha detto, aggiungendo che sono <irresponsabili le parole del ministro dell' interno che riguardano me.
s-169 Lui non se ne accorge, ma quelle parole mi aizzano contro schegge e spezzoni di Sisde>.
s-170 Per esprimere le sue preoccupazioni, Cossiga si è recato dal presidente del consiglio.
s-171 Ad accoglierlo ha però trovato il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta: <non sono così presuntuoso da chiedere o pretendere che mi possa ricevere chi è presidente del consiglio e della Fininvest>, ha commentato acidamente.
s-172 Così Cossiga è andato a presentare il suo punto di vista al presidente della repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
s-173 Pesante il commento sulla vicenda dei servizi segreti, di Massimo D'Alema, numero due Pds, secondo il quale <si è aperta una lotta di potere per il controllo di apparati che non hanno mai svolto esclusivamente i loro compiti d'istituto, ma hanno fatto anche un 'lavoro sporco' e sono stati utilizzati nella lotta politica>.
s-174 Questo mentre la questione Sisde assume risvolti anche giudiziari.
s-175 La procura di Roma si accinge a chiedere al Gip il rinvio a giudizio di una trentina di indagati con l'accusa di peculato.
s-176 Si tratta di una parte di quel gruppo di oltre settanta persone che, secondo le denunce degli ex <007> del Sisde Maurizio Broccoletti, Riccardo Malpica e Giovanni Galati, avrebbero ricevuto mensilmente dal servizio segreto somme varianti da uno a dodici milioni di lire.
s-177 Le richieste formulate dalla procura non riguardano le posizioni dei prefetti Umberto Improta, Mario Jovine e Antonio Lattarulo, perché l'esame della loro posizione richiede a giudizio dei magistrati un ulteriore approfondimento.
s-178 La lista delle persone per le quali si chiede il processo comprende nomi di rilievo, tra cui l'ex ministro della difesa Salvo Andò, e ci sarebbero anche alcuni magistrati della corte dei conti i quali, secondo l'accusa, non avrebbero svolto con il dovuto rigore i controlli demandati loro istituzionalmente, finendo anzi sul libro paga del servizio.
s-179 Tornando ai temi politici legati al Ministero degli Interni e alla lotta alla criminalità organizzata, Maroni ha confermato ieri la fiducia <totale> a una rosa di collaboratori, <miei unici consiglieri>, tra cui il capo della polizia Vincenzo Parisi, i quali, ha detto, <potranno restare al loro posto finché vorranno>, dandosi poi tre settimane per conoscere le questioni legate al ministero.
s-180 Molte le perplessità, invece, sollevate dalla proposta del responsabile del Viminale di impegnare direttamente la regione siciliana nella lotta alla mafia.
s-181 Nel corso di una conferenza stampa, Maroni ha spiegato che la sua era stata solo una richiesta di maggiore coinvolgimento della regione la quale, secondo il proprio statuto, ha competenza primaria sulle autonomie locali.
s-182 Senza aiuto dell' ente regionale, secondo il ministro, sarebbe difficile aiutare i sindaci che, specialmente quelli eletti con la nuova legge, stanno assumendo posizioni nette contro la mafia.
s-183 E non a caso nella mattinata di ieri è avvenuto l'incontro al Quirinale del capo dello stato, affiancato da Maroni, con il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e con altri sindaci della stessa provincia.
s-184 Sempre ieri Maroni ha poi ricevuto i prefetti di tutta Italia.
s-185 Infine i recenti episodi di intolleranza: il ministro ha dichiarato l'impegno contro i gruppi politici dell' estremismo violento che va considerato unitariamente, senza distinzione di colore politico, perché <questi gruppi hanno solo l'ideologia della violenza>.
s-186 Sull' ordine pubblico il capo della polizia Parisi ha fornito poi alcuni dati.
s-187 <ci sono tensioni - ha detto - legate alla disoccupazione, alla mancanza di alloggi, alla carenza di servizi, alle emergenze ecologiche, alla presenza di extracomunitari irregolari.
s-188 Sul risveglio delle formazioni extraparlamentari ecco i numeri forniti dal prefetto: 12.114 persone censite, in 570 sedi, per l'arcipelago di sigle che va dall' autonomia operaia agli anarchici; l'estremismo di destra, suddiviso in tre tronconi, è di <alcune centinaia di elementi rissosi e propensi alla violenza>.
s-189 Di ordine pubblico se ne parlerà oggi per la prima volta nel nuovo parlamento dove il ministro è chiamato a rispondere a diverse interrogazioni provenienti da maggioranza e opposizione.
s-190 Più rigore coi medici e ritocchi al prezzo medio dei farmaci.
s-191 Costa: mai più ospedali fantasma.
s-192 Roma - poche concessioni ai medici: ai quali promette incentivi legati soltanto a criteri <oggettivi> e ai quali anzi rivolge una dura critica per le <belle tariffe> percepite.
s-193 Sui farmaci dice che in prospettiva la classe c (a carico dei cittadini) potrebbe essere ristretta, mentre considera <perfettibile> la delibera del Cipe sui prezzi medi europei.
s-194 E poi stringe i cordoni della borsa sul ripiano dei 18 mila miliardi di debiti delle Usl, mentre frena ancora sul ruolo dei privati nell' assistenza sanitaria: <sarebbe come appaltare la giustizia ai privati>.
s-195 Appena tornato sulla poltrona di ministro della sanità, Raffaele Costa promette per il momento piccoli cambiamenti anche se, è evidente, dovrà misurarsi con una maggioranza che ha forse altre idee.
s-196 Intanto, annuncia il ministro, i 13 decreti della discordia tra medici e 400 mila operatori tecnici sanitari saranno inviati al consiglio di stato.
s-197 Ministro, come ha ritrovato la sanità, un anno dopo? ho trovato provvedimenti sicuramente innovativi e alcuni settori in parte riordinati, come quello dei farmaci.
s-198 Ma ho ritrovato anche più difficoltà del previsto.
s-199 Tanto che in qualche momento mi sento scoraggiato, soprattutto davanti agli episodi di questi giorni di ricoveri e di prestazioni 'difficili' o impossibili.
s-200 Non l'hanno forse scoraggiata anche le categorie e i veleni che scorrono nell' universo della sanità?

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