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Universal Dependencies - Italian - ISDT

LanguageItalian
ProjectISDT
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AnnotationBosco, Cristina; Lenci, Alessandro; Montemagni, Simonetta; Simi, Maria

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s-1 Bruciata la sede del partito democratico mentre i reparti antisommossa si sono ritirati dalla città.
s-2 Valona in mano ai dimostranti.
s-3 Slitta a Tirana la decisione sullo stato di emergenza.
s-4 Il Governo di Berisha appare in difficoltà.
s-5 Ha un nome dolce l'ultima tappa prima di entrare a Valona.
s-6 La Collina degli Ulivi, in albanese Chafa Kushojviz.
s-7 Questa è ancora 'terra di nessuno', sotto, sulla discesa che schiude l'orizzonte al mare, ci sono barricate, bagliori di fuochi e gente inferocita.
s-8 Valona è in mano alla folla, fuori da ogni controllo, la polizia è scomparsa, rintanata nelle caserme.
s-9 Lo stato di emergenza è nei fatti.
s-10 Kavaje, Lushinje, Fier, ogni città con le sue 'piramidi finanziarie' fallite, gli assalti ai municipi e alle stazioni di polizia, le sassaiole, gli incendi.
s-11 Questa è una Repubblica indipendente, urlano i valonesi trincerati dietro carcasse di auto rovesciate, bidoni e travi di legno affastellate per bloccare la strada.
s-12 Piovono pietre e insulti, anche contro gli stranieri e gli italiani.
s-13 Dalla rabbia dei valonesi non si salva niente e nessuno.
s-14 Ieri è caduto l'ultimo palazzo del potere ancora intatto, la sede locale del Partito democratico del presidente Sali Berisha.
s-15 Ma ieri la folla aveva campo libero e si è sfogata contro ogni simbolo del potere centrale, inviperita per i morti e i feriti, eccitata dalle dichiarazioni della famiglia Rustemi, una di quelle più in vista in città e che vanta una lontana parentela con Avni Rustemi, rivoluzionario degli anni 20 assassinato dopo una sommossa contro Re Zog.
s-16 Mio fratello è stato ucciso alle spalle - ha dichiarato Cezair Rustemi - le poltrone di Berisha e dei suoi affondano nel sangue dei nostri morti.
s-17 Valona la ribelle non si piega a Berisha e neppure ai manganelli, non crede alle promesse di rimborso del Governo, vuole regolare da e alla sua maniera i conti in rosso lasciati dalle finanziarie fallite.
s-18 Ma come?
s-19 Qui si è aperto un 'buco' di almeno 300 milioni di dollari depositati nella piramide della Gjallica dove sono affluiti i soldi dei piccoli risparmiatori ma soprattutto milioni di dollari di affari illeciti, dal narcotraffico, alla prostituzione, al passaggio degli emigranti clandestini.
s-20 Qui sono stati riciclati i dollari della mafia locale, e forse anche di quella italiana.
s-21 L'esplosione di rabbia è genuina ma viene anche ispirata e organizzata da malavitosi, ex agenti della Segurimi, funzionari corrotti.
s-22 Già un paio di mesi fa, quando non si parlava ancora di fallimenti, Berisha aveva fatto fuori il capo della polizia e quasi tutti gli ufficiali delle dogane.
s-23 Un brutto colpo per i traffici illegali che alimentano il benessere gonfiato del porto.
s-24 Non ci vuole un'indagine particolare per intuire dove passano in Albania i canali dell' economia sommersa.
s-25 La Blue Guide di James Pettifer sull' Albania avverte.
s-26 La presenza del crimine organizzato a Valona è ramificata, la coltura della canapa indiana estesa in tutto il distretto.
s-27 Consigliamo ai visitatori di non passare la notte in città senza l'assistenza di qualcuno del posto.
s-28 Ma Valona è anche il simbolo di una resistenza secolare a ogni tentativo di dominazione.
s-29 La Piazza della Bandiera è dedicata a Ismail Kemal, il patriota che nel 1912 proclamò per la prima volta l'indipendenza nazionale mentre il resto del Paese era ancora sotto il controllo dell' Impero Ottomano.
s-30 Nel 1920 gli occupanti italiani, secondo la tradizione popolare, vennero buttati a mare, mentre durante la Seconda guerra mondiale per la resistenza partigiana alle truppe dell' Asse Valona si meritò il titolo di Città degli Eroi.
s-31 Eccolo il monumento dei martiri in Piazza della Bandiera, una grande scultura in bronzo dove si sono raccolti a migliaia per il funerale di Artur Rustemi, passandosi la bara di spalla in spalla avvolta in un drappo rosso con l'aquila nera a due teste, il simbolo dell' Albania.
s-32 Poi un gruppo si è staccato dal corteo diretto al cimitero degli eroi per infilarsi sul viale di Sheshi Iflamurit, la via del porto, fiancheggiata dagli edifici tipici del regime comunista di Enver Hoxha e da case popolari, intervallate adesso dalle ambiziose villette dei nuovi ricchi.
s-33 Da qui è partito l'assalto alla casa che ospitava il Partito democratico, distrutta e bruciata come già era avvenuto qualche giorno fa con il municipio, che nei piani dell' ambasciata italiana doveva diventare la prossima sede del consolato di Valona.
s-34 A morte Berisha e i democratici, grida un certo Flamur quando vede avvicinarsi degli stranieri.
s-35 Qui non si trova più un seguace del Partito democratico che pure a Valona aveva vinto le ultime elezioni con l'88% dei consensi.
s-36 Anche Dashamir Shehi, ex vice primo ministro, un tempo uomo del Presidente in città, attacca il Governo e si oppone a misure di emergenza.
s-37 La gente non vuole più questo sistema.
s-38 Ci vuole più trasparenza nell' amministrazione.
s-39 Ma intanto circolano voci inquietanti sul futuro delle altre 'piramidi finanziarie', quelle che in apparenza nelle scorse settimane si erano salvate dal fallimento e che adesso potrebbero chiudere i pagamenti.
s-40 Se accadesse una cosa del genere, allora la rivolta di Valona, di Fier e della provincia potrebbe propagarsi a Tirana.
s-41 Il Governo annaspa, non riesce a decidere quali misure di sicurezza adottare, si profila anche una crisi dell' Esecutivo mentre l'opposizione - che riunisce nel Forum una decina di partiti dagli ex comunisti alla destra di Alleanza democratica - chiama alla protesta pacifica in piazza.
s-42 Ma sulla Collina degli Ulivi si respira aria di battaglia.
s-43 L'assedio di Valona è cominciato.
s-44 La mafia italiana opera in Albania.
s-45 Nelle società di Tirana che hanno truffato un quarto della popolazione c'è lo zampino delle organizzazioni criminali italiane.
s-46 A sollevare l'accusa è stato il rapporto della Confcommercio sull' aggressione criminale all' economia.
s-47 E lo studio, che cita come fonte un alto dirigente della polizia di Stato, è stato confermato dal procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna, e dal direttore del servizio centrale operativo (Sco) della polizia, Alessandro Pansa.
s-48 Abbiamo notizia della presenza della criminalità italiana nello scandalo delle finanziarie albanesi ha detto Vigna, ricordando che l'Albania è già diventata produttrice di marijuana e sta sperimentando oggi la produzione della coca.
s-49 In quegli istituti finanziari forse sono andati a finire quei soldi, ha aggiunto.
s-50 Pansa ha confermato quanto sostenuto dal collega dell' antimafia, limitandosi ad ammettere che per lo scandalo albanese indagini sono in corso anche in Italia.
s-51 Non posso dire di più.
s-52 Anni fa, ha ricordato il direttore dello Sco, anche in Campania c'erano finanziarie che offrivano un interesse del 7% mensile a chi affidava loro i propri risparmi.
s-53 Dietro c'era la camorra, che finanziava così il contrabbando di sigarette.
s-54 Ogni giorno cercavamo sempre un momento per sintonizzarci sulla radio italiana.
s-55 Lontani dalle orecchie e dagli occhi della Segurimi, con un filo di rame per antenna, ascoltavamo da qualche angolo segreto quello che succedeva dall' altra parte del mondo.
s-56 Questa è una storia comune che può raccontare qualunque albanese sopra i vent'anni.
s-57 Noi italiani per loro eravamo l'altra parte del mondo.
s-58 Li vedemmo arrivare nell' estate del '91 a Bari e Brindisi ammassati nelle stive delle navi, senza pane acqua.
s-59 E improvvisamente quell'irruzione, subito definita un esodo biblico, ci rivelò che dall' altra parte del mare esistevano gli albanesi.
s-60 Un ufficiale, e non di basso grado, dell' 'Operazione Pellicano' confessò candidamente che prima di partire aveva dovuto prendere in mano la carta geografica per individuare dove fosse questo Paese, scomparso dalla memoria e dalla storia.
s-61 Loro erano il nostro vicino sconosciuto.
s-62 Dopo la caduta del comunismo noi invece rappresentavamo l'Eldorado teletrasmesso ogni sera dalle antenne satellitari, il Paese con il campionato di calcio più bello del mondo, la nazionale per cui a Tirana avevano esultato dopo il trionfo di Madrid nell' '82.
s-63 L'Italia era e rimane una calamita nonostante le illusioni, i dolori e le tragedie vissute da un popolo di emigranti.
s-64 Anche gli italiani hanno cominciato a conoscere l'Albania.
s-65 I primi approcci non sono stati esaltanti.
s-66 Durante il regime di Hoxha gli albanesi erano stati nutriti di un risentimento particolare nei confronti dell' Italia, potenza occupante durante la Seconda guerra mondiale.
s-67 E alcuni italiani che vennero qui appena dopo la fine dello stalinismo approfittarono, a volte in maniera scorretta e persino criminale, di un Paese che dopo 50 anni di oscurantismo si apriva al mondo.
s-68 Davanti all' emergenza umanitaria, l'Italia decise comunque di investire in Albania.
s-69 Dal '91 al '95 sono stati stanziati 450 miliardi.
s-70 Oltre a tamponare la falla dell' ondata migratoria quei soldi sono serviti, dopo una prima fase di sprechi, a rifare la rete elettrica, quella idrica, a rendere percorribili alcune strade e la ferrovia Tirana-Durazzo.
s-71 Insieme sono arrivati gli investimenti privati.
s-72 Le cifre non sono concordi ma si parla di 250-300 milioni di dollari, di circa 30 mila dipendenti diretti e altrettanti nell' indotto e di una quota del 60% sul totale del commercio estero albanese.
s-73 L'Italia ha quindi interessi di primo piano tra cui quello di contribuire ad assicurare la stabilità del Paese.
s-74 Questo non vuol dire appoggiare un Governo piuttosto che un altro ma fornire, insieme ai partner europei e alle istituzioni internazionali, l'assistenza tecnica e finanziaria necessaria per uscire dal crack delle 'piramidi', prevenire un'esplosione sociale e una seconda ondata migratoria.
s-75 Per questo obiettivo sembra si stia muovendo la diplomazia italiana e internazionale.
s-76 Spingere il presidente Sali Berisha al dialogo con le opposizioni e i partiti del Forum, che riunisce dagli ex comunisti alla destra, a ritornare in Parlamento dopo un Aventino che dura da oltre sei mesi.
s-77 Se gli Stati Uniti, che hanno attaccato duramente Berisha dopo averlo sostenuto per anni, appoggeranno questa azione, forse la situazione albanese può trovare una soluzione non traumatica.
s-78 Altrimenti, insieme al crollo annunciato di altre 'piramidi' finanziarie, si aprirà un nuovo capitolo di anarchia balcanica.
s-79 Due giorni dopo Sudja Kademi, la 'zingara', annunciava agli albanesi che la sua piramide finanziaria era fallita.
s-80 Il malloppo è sparito così, sulle onde dell' Adriatico.
s-81 Shaban è uno 'scafista' di Valona e sa di raccontare una storia che nella città ribelle ormai conoscono tutti.
s-82 La zingara - continua - prometteva interessi del 50% al mese sui soldi versati nella sua piramide e continuava a ripetere a tutti di stare tranquilli.
s-83 'Dietro di me, diceva, c'è una persona competente'.
s-84 Ma quale competenza - ride amaro Shaban - io ci ho rimesso 140 mila dollari che avevo depositato nella Gjallica, e forse se li è messi in tasca qualche politico.
s-85 I soldi delle finanziarie hanno fatto il giro di molte tasche e dopo aver lasciato al verde quelle di ingenui e onesti risparmiatori (ma fra questi non ci sono sicuramente gli scafisti di Valona) sono anche finiti nel circuito della malavita organizzata albanese e italiana.
s-86 Da Valona e Tirana, in aereo o con barche veloci, arrivavano alle dogane di Bari e Brindisi valigette piene di contanti, trasportate da dipendenti o portaborse delle finanziarie fallite.
s-87 Alla dogana dichiaravano che stavano concludendo un affare con società italiane, esibendo ai controlli documenti che apparivano regolari.
s-88 Si riciclava denaro sporco con diversi sistemi.
s-89 Le piramidi, per esempio, investivano acquistando immobili, terreni ed ex aziende di Stato, a un valore nominale che sulla carta era cento ma in realtà spesso dieci volte inferiore.
s-90 Operazioni gonfiate che giustificavano il passaggio di forti somme di denaro da una società all' altra, da una mano all' altra, da un Paese all' altro.
s-91 Nella nazione più povera d'Europa e con un'economia appena avviata a uscire dalle tenebre del sottosviluppo, circolavano capitali ingenti.
s-92 Da Tirana ho avuto proposte di affari da 100 milioni di dollari ma le ho respinte, dichiara un funzionario di una banca europea, insospettito dal volume di operazioni decisamente sproporzionate rispetto ai bilanci degli istituti di credito locali.
s-93 È certo che in questo giro ci sono stati soldi riciclati, e forse non è un caso che tutti i finanzieri d'assalto provenissero da Valona.
s-94 Lo dichiara Dashim Shehi, presidente della commissione Industria, eletto qui deputato nelle file del Partito democratico del presidente Sali Berisha.
s-95 Sulla rete impiantata per trasferire gli emigrati clandestini in Italia - continua Shehi - è stato costruito un network che è servito a sostenere altri traffici illegali, anche il lavaggio di soldi sporchi e le esportazioni illecite di capitali.
s-96 E aggiunge il deputato:
s-97 la rete dei clandestini ormai è impossibile da smantellare.
s-98 Gli scafisti di Valona hanno avuto un ruolo importante nella bolla finanziaria albanese.
s-99 Erano loro quelli che in città guadagnavano di più.
s-100 Tutti li conoscevano, sapevano che investivano nelle piramidi e molti li hanno imitati.

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