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Universal Dependencies - Italian - ParlaMint

LanguageItalian
ProjectParlaMint
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AnnotationAlzetta, Chiara; Sartor, Marta; Montemagni, Simonetta; Venturi, Giulia

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s-204 È mai possibile che la sospensione dei colloqui abbia potuto provocare un'ondata di violenza così diffusa e incontrollata?
s-205 Poteva il peso dell' emergenza pesare soltanto sulla limitazione dei diritti dei detenuti?
s-206 Agenti, educatori, medici, infermieri, psicologi, direttori, detenuti in semilibertà, che ogni giorno entrano ed escono dal carcere senza alcuna protezione, sarebbero immuni per decreto?
s-207 Perché non sono state date chiare e precise direttive su una comunicazione anticipata che rassicurasse detenuti e sindacati nel garantire valide alternative come filtri sanitari, telefonate, colloqui via Skype e altre soluzioni?
s-208 Tutte queste misure sono state genericamente devolute alla discrezionalità dei provveditori e dei direttori lasciati soli ad affrontare reazioni non imprevedibili.
s-209 Come poteva il vertice della catena di comando essere privo della profonda consapevolezza del delicato equilibrio che regola la vita nelle nostre strutture detentive, carenti sotto numerosi punti di vista, a partire dall' edilizia - lei lo sa bene - e dall' affollamento, che renderebbe impossibile misure di prevenzione del contagio come, per esempio, stare a un metro di distanza (cosa che viene consigliata a tutti i cittadini), fino ad arrivare alla cronica carenza di personale non in grado di garantire l'indispensabile vigilanza nei turni notturni?
s-210 Questo è stato più volte segnalato.
s-211 Si tratta di una situazione risaputa, già al limite e più volte denunciata, al punto che proprio alcuni giorni prima dell' emergenza coronavirus io stesso, insieme ai rappresentanti di tutti i Gruppi di maggioranza, ho firmato un disegno di legge per aumentare la possibilità di colloqui telefonici in carcere.
s-212 Certo, c'è anche la strumentalizzazione delle rivolte con il tempestivo sostegno esterno di familiari per ottenere benefici collettivi e individuali, ma è notorio che il sistema penitenziario sia da tempo una polveriera pronta a esplodere.
s-213 È bastata, quindi, una scintilla per propagare la deflagrazione rapidamente in tutta Italia.
s-214 In questo contesto ci sono stati da parte del direttore del Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria (DAP) ritardi, indecisioni, balbettii, carenza di informazione e incapacità di trovare, coinvolgendo innanzitutto i garanti per i detenuti, i sindacati e i dirigenti locali, una diversa disciplina dei colloqui e di tutta la vita carceraria rispettosa delle norme di sicurezza sanitaria che si andavano a emanare.
s-215 Molti ignorano che i colloqui non sono l'unico contatto dei detenuti con i propri affetti, ma anche la principale possibilità per ricevere cibo, biancheria pulita e beni di prima necessità.
s-216 Modificare improvvisamente questo equilibrio senza dare le giuste informazioni e soprattutto rassicurazioni è stato un errore gravissimo.
s-217 A questo si aggiunga la paura del contagio in uno spazio in cui centinaia di corpi, tra reclusi ed operatori, condividono gli stessi spazi angusti.
s-218 In tutto questo l'assenza del capo del DAP è stata ingiustificabile.
s-219 Dov'era durante le rivolte?
s-220 Abbiamo visto soltanto direttori e garanti.
s-221 Signor Ministro, condivido in pieno il suo intervento di condanna della violenza, ma non basta.
s-222 Così come trovo ridicole le parole di chi invoca il pugno di ferro senza sapere minimamente di cosa stia parlando.
s-223 Lo dico con l'esperienza di chi non ha esitato, quando necessario, ad infliggere decine di ergastoli e migliaia di anni di reclusione;
s-224 non sono temi su cui fare populismo.
s-225 Il diritto alla dignità e alla vita dei detenuti vale tanto quello di tutti gli altri cittadini, e lei lo sa benissimo.
s-226 Mi ha stupito sapere che solo ieri, e non prima, sono state mandate nelle carceri mascherine ed attrezzature sanitarie.
s-227 Siamo una democrazia e dobbiamo dimostrarlo anche in questo.
s-228 Prendiamo in considerazione alcune soluzioni:
s-229 ad esempio, perché non concordare con la magistratura di sorveglianza il permesso temporaneo di restare a casa per i detenuti in semilibertà che in carcere tornano solo a dormire e potrebbero essere vettori di contagi?
s-230 Voglio infine porre all' attenzione del Governo - so che non è competenza sua, ministro Bonafede, ma desidero dare voce a una richiesta che mi è stata fatta dalla senatrice Bonino - che in queste ore complesse l'emergenza coronavirus, oltre che nelle carceri, rischia di produrre effetti critici anche all' interno dei centri di permanenza per il rimpatrio, così come nei centri di accoglienza per richiedenti asilo.
s-231 È necessario che il Governo predisponga anche in queste strutture presidi idonei ad affrontare la situazione, a tutela di ospiti e operatori.
s-232 In particolare, per quanto riguarda i CPR, il vero problema concerne i nuovi ingressi, che andrebbero evitati perché potrebbero diffondere il contagio all' interno dei centri.
s-233 Signor Presidente, ringrazio il signor Ministro.
s-234 Il Gruppo Partito Democratico esprime la più sentita solidarietà, il sostegno e la vicinanza agli agenti della polizia penitenziaria, impegnati in questi giorni e in queste ore in un difficile ruolo; agli operatori, che pure in carcere stanno cercando di lavorare per attenuare le tensioni; ai direttori, che sono di fronte a un compito molto difficile, spesso con strumenti limitati.
s-235 È evidente che gli atti compiuti in questi giorni sono gravi ed ingiustificabili;
s-236 vanno puniti con grande fermezza gli autori delle devastazioni.
s-237 Dico di più, signor Ministro:
s-238 penso che vada anche verificato fino in fondo se ci sia stato un disegno destabilizzante su tutto il territorio nazionale per diffondere le rivolte ed individuare chi ha guidato questo progetto.
s-239 Difficile pensare che in trenta carceri ci sia stata contemporaneamente una rivolta senza che ci fosse un disegno, non so di quale tipo, però coordinato.
s-240 Su questo, signor Ministro, la invito a chiedere alla magistratura di fare un approfondimento.
s-241 Detto ciò, condividendo le dichiarazioni del Ministro e il fatto sottolineato da tutti, ossia che non c'è alcuna giustificazione, qualcosa non funziona e non ha funzionato, se è successo quello che sappiamo.
s-242 E chi ha la responsabilità della direzione del Dipartimento deve rendere conto di ciò che è accaduto.
s-243 Ciò premesso (e ancora non per dare giustificazioni), la situazione di sovrappopolamento, che è del 140 per cento rispetto alle possibilità delle carceri italiane (problema che le avevamo già posto e di cui abbiamo già discusso, signor Ministro), rende di per tutto più difficile in un frangente come questo.
s-244 L'emergenza coronavirus mette ancora più in evidenza i problemi.
s-245 Gli spazi stretti sono più pericolosi.
s-246 Siamo seduti in Aula in questo modo per garantire il rispetto della regola di stare a più di un metro di distanza l'uno dall' altro, ma è difficile farlo in celle di 10 metri quadrati che ospitano sei detenuti.
s-247 Ancora, credo che su questa vicenda pesi la scelta, che pure condividiamo, di limitare gli accessi ai colloqui per tutelare i detenuti.
s-248 Credo che, da questo punto di vista, il decreto-legge abbia fatto bene a limitare i colloqui con i parenti, prevedendo che avvengano soprattutto via telefono o Skype.
s-249 Il tema oggi, come lei ha detto, è attrezzare meglio le carceri per garantire questi colloqui.
s-250 Bene il triage, così come l'introduzione delle norme sanitarie di cui ci ha parlato, i provvedimenti adottati e la costituzione della task force che ha preannunciato per affrontare la questione.
s-251 Tuttavia, signor Ministro, credo che allentare la pressione all' interno delle carceri significhi anche affrontare il tema, comunque presente, della sovrappopolazione.
s-252 Personalmente sono contrario a ogni forma di indulto e amnistia.
s-253 Ha ragione il collega Casini:
s-254 non vi deve essere alcun cedimento da parte dello Stato.
s-255 Siamo però di fronte a esperienze come quella del Tribunale di sorveglianza di Milano, che ci dice che si può intervenire mettendo alla prova chi già esce per lavorare, dando in affidamento alle comunità chi ha patologie che possono essere compromesse da un'infezione da coronavirus , pensando di mettere agli arresti domiciliari chi ha solo poche settimane di carcere da scontare.
s-256 Nessuno qui vuole liberare nessuno, tantomeno chi si è rivoltato.
s-257 C'è però un grande problema.
s-258 Qui non ci dividiamo tra chi vuole condannare le rivolte e chi non vuole farlo .
s-259 Qui ci dividiamo sulla soluzione.
s-260 La soluzione è affrontare i problemi del sistema carcerario, risolvendoli uno per uno.
s-261 Metterci di fronte all' emergenza con questo atteggiamento è per noi la strada da seguire.
s-262 La risposta di tornare indietro, chiudere tutto e militarizzare di nuovo il carcere sfruttando questa occasione è invece la risposta sbagliata.
s-263 Signor Presidente, colleghe, colleghi, caro Ministro, le prometto che non farò polemiche, anzi cercheremo anche di aiutarla e - stia tranquillo - non voglio aiutarla a seguire i consigli della Lega.
s-264 Vorrei invece aiutarla a fare il bene degli italiani e a soddisfare le poche, semplici richieste che provengono da questa meravigliosa comunità, richieste sacrosante, come il diritto alla sicurezza, alla salute e alla tranquillità.
s-265 Signor Ministro, in una situazione ordinaria governare questo Paese così straordinario può anche essere facile perché, nonostante qualche legge sbagliata, l'impreparazione, la superficialità e a volte la protervia, gli italiani riescono sempre a cavarsela , a stupire tutti e a dare prova di inventiva e coraggio.
s-266 Signor Ministro, ecco la parola chiave: coraggio e - aggiungo - responsabilità.
s-267 Il suo problema è che quella che stiamo attraversando oggi non è affatto una stagione ordinaria e, pertanto, ogni atteggiamento ordinario, ogni consueta negligenza e ogni comportamento sperimentato nell' ordinaria amministrazione risultano oggi inadeguati e insufficienti.
s-268 Oggi non basta far finta di niente, non basta lasciare che, alla fine, siano gli altri o gli italiani da soli a pensarci .
s-269 Oggi bisogna decidere e avere coraggio.
s-270 Lei, signor Ministro, il coraggio ce l'ha in questa situazione?
s-271 Glielo chiedo perché non sembra più un Ministro della Repubblica.
s-272 Lei ha rinunciato all' onere di prendersi delle responsabilità.
s-273 Il suo ruolo non ha solo privilegi.
s-274 Ministro, quello che è mancato, anche quando si è parlato di intercettazioni, è la responsabilità, nonché il coraggio, quando, ad esempio, si è parlato di dover chiudere le aule dei tribunali.
s-275 Perché non si è assunto la responsabilità di chiudere le aule dei Tribunali, ad esempio applicando quanto tutti chiedevano, vale a dire la legge sulla sospensione dei termini feriali?
s-276 Non glielo chiedeva la Lega.
s-277 Glielo chiedevano i Presidenti dei tribunali, ai quali lei, dopo il 22 di marzo, scaricherà la responsabilità di decidere, ciascuno per propria competenza territoriale, con il rischio che si creeranno squilibri fra le aree del Paese.
s-278 Soprattutto oggi, perché scegliere di stare a guardare le carceri che bruciano, i detenuti che evadono, gli agenti di polizia penitenziaria che vengono aggrediti e sequestrati?
s-279 Perché ha paura, Ministro?
s-280 La capisco se non vuole ascoltare i nostri consigli e, francamente, non mi importa, perché non è questo il punto.
s-281 Peraltro, quante volte le è stato detto di intervenire prima, non solo da noi.
s-282 Ministro, le sette sigle sindacali, tutte assieme, dicono che, ancora prima, avevano accoratamente richiesto il suo intervento per una interlocuzione ferma e certa.
s-283 Nessuna delle istanze ad ella rivolte hanno trovato riscontro, da indurre chi scrive ad alzare i toni e a comunicare l'interruzione delle relazioni sindacali.
s-284 Questo, Ministro, è rivolto a lei.
s-285 Lei non ha dato risposte prima.
s-286 Ora è tardi.
s-287 Ringraziamo, come altri hanno già fatto, tutti coloro, donne e uomini, che lavorano all' interno delle strutture carcerarie.
s-288 Ringraziamo anche queste sigle sindacali che, assieme, si sono unite, superando le divisioni naturali che esistono tra ogni sigla sindacale per far fronte a questo problema.
s-289 Esse hanno evidenziato un tema semplice, fondamentale e chiaro:
s-290 lei non ha dato risposte prima.
s-291 Il punto è che il Paese oggi ha bisogno di qualcuno che decida.
s-292 Lo faccia, Ministro, senza timore, nemmeno con il timore di infastidire i suoi alleati.
s-293 Oggi siamo in pochi perché c'è un'emergenza sanitaria in atto.
s-294 Non la trasformi anche in una emergenza istituzionale.
s-295 Ci sono rivolte nelle carceri e servono coraggio e decisioni chiare.
s-296 Alcune domande.
s-297 Quali sono le misure, a parte quelle stabilite nei DPCM, che sono state indicate agli istituti penitenziari, Ministro?
s-298 Noi oggi non abbiamo ascoltato questo.
s-299 I trasferimenti dei detenuti sono predisposti seguendo quali precauzioni?
s-300 Quali sono i dispositivi medici?
s-301 Quanti e quali fondi per ricostruire gli istituti distrutti?
s-302 Dove sono?
s-303 Qual è la vostra risposta in ordine a queste semplici richieste?

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