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Universal Dependencies - Italian - ISDT

LanguageItalian
ProjectISDT
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AnnotationBosco, Cristina; Lenci, Alessandro; Montemagni, Simonetta; Simi, Maria

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s-412 Non so se qualche agenzia organizza viaggi per studiosi ed esperti, ma turisti non ce ne sono più'.
s-413 Cereda, che era stato a Goma la scorsa primavera e aveva incontrato Castiglioni, spiega che nell' area, specie dopo il genocidio e l'esodo di profughi dal Ruanda, i problemi si sono moltiplicati, ma mentre alcune organizzazioni internazionali stanno facendo le valige e abbandonano i campi ('Finito l'effetto televisivo si sono esauriti i fondi'), quelle italiane restano sul campo.
s-414 Accanto a Mondo Giusto, che sta realizzando acquedotti e centrali idroelettriche, la Caritas italiana finanzia un progetto sanitario in tutta la Diocesi di Goma, che è grande come l'Emilia Romagna.
s-415 Il Coopi (Cooperazione internazionale), gruppo aconfessionale di Milano, si occupa dei rifugiati ruandesi nei campi profughi.
s-416 Medicus mundi, gruppo cattolico di Brescia, gestisce un ospedale psichiatrico.
s-417 Poi ci sono il Coe di Barzio (Lecco), lo Svi di Brescia e i missionari comboniani e saveriani.
s-418 Sono soprattutto questi ultimi che, in altri Paesi africani, hanno pagato il prezzo di sangue più alto.
s-419 Come padre Pietro Turati, bresciano, accoltellato nel febbraio 1991 nel villaggio somalo in cui dirigeva un lebbrosario.
s-420 E don Franco Ricci, barese, falciato a soli 44 anni dai banditi del Sidamo (sud Eritrea) nel giugno 1992.
s-421 E Antonia Locatelli, laica, 55 anni, uccisa sempre nel '92 con un colpo in bocca e uno al cuore mentre cercava di difendere le ragazze della 'sua' scuola professionale, in Ruanda.
s-422 Sgarbi dall' Iran:
s-423 TEHERAN - Nemmeno dal lontano Iran Vittorio Sgarbi si dimentica di uno dei suoi bersagli preferiti.
s-424 E parlando con il ministro degli Esteri di Teheran Ali Akbar Velayati di integralismo, di fanatismo, dei problemi religiosi che allontanano la comprensione tra il mondo cristiano e quello musulmano, tira in ballo lei, Irene Pivetti.
s-425 E quel contestatissimo rosario di espiazione che la presidente della Camera avrebbe recitato dopo l'inaugurazione della Moschea di Roma:
s-426 'È stata un'azione scellerata, ma invitarla in Iran e dare segni di tolleranza nei confronti della cultura cattolica - ha detto il deputato azzurro - potrebbe fare cambiare idea all' onorevole Pivetti, che è una ragazza intelligente'.
s-427 Perché, aggiunge il presidente della Commissione Cultura, 'bisogna avviare un dialogo tra la cultura islamica e la cultura cattolica' che consenta di 'emarginare il fanatismo'.
s-428 Un compito, questo, che secondo Sgarbi ha svolto in maniera illustre, negli anni, Giulio Andreotti.
s-429 'Per gli iraniani - ha detto - egli è un punto di riferimento ma in Italia la sua immagine viene liquidata per un'azione scellerata della magistratura'.
s-430 La difesa di Andreotti e l'attacco alla Pivetti sono temi cari al deputato critico d'arte:
s-431 'Per il mondo islamico - ha constatato - restano come punti di riferimento personaggi negativi e all' opposto di Andreotti, come appunto la Pivetti.
s-432 E alle spalle della Pivetti c'è Bossi'.
s-433 Ma lui, dice, è pronto a tendere la mano:
s-434 'Io ho detto a Velayati che anche questa materia così rozza può essere plasmata aprendo un confronto sul piano culturale'.
s-435 Sgarbi ha spiegato che la Pivetti non ha autorizzato una visita in Iran di tutta la commissione Cultura.
s-436 Il premio Nobel ottimista:
s-437 la salvezza non è lontana, il rafforzamento della lira è 'fantastico', ma i partiti non devono rimettersi a litigare.
s-438 Modigliani:
s-439 'Italia sulla strada giusta'.
s-440 'Però prima di votare bisogna approvare la Finanziaria e cambiare l'articolo 138'.
s-441 'Il cambio si è ristabilito, e questo è fondamentale.
s-442 Anche il costo del denaro potrebbe calare.
s-443 Ora però deludere i mercati sarebbe suicidio'.
s-444 'Purché i partiti non si rimettano a litigare ...'.
s-445 Il Parlamento ha licenziato la riforma delle pensioni, i mercati brindano, la lira va, si fa per dire, alle stelle.
s-446 E perfino lui, Franco Modigliani, che negli ultimi mesi non ha certo lesinato alla nostra classe politica e di governo moniti severissimi, oggi vede rosa.
s-447 La salvezza non è poi così lontana.
s-448 Purché i partiti, appunto, 'non si rimettano a litigare'.
s-449 Quello del premio Nobel è come sempre l'ottimismo tipico del grande vecchio dell' economia.
s-450 Accompagnato da elementi di cautela e da vari 'se'.
s-451 Come Giovanni Agnelli, anche Modigliani si guarda bene dal dire che 'la festa è ricominciata'.
s-452 Anzi.
s-453 Gli esami, per la nostra economia, non sono finiti.
s-454 'L'Italia ha fatto passi avanti importanti:
s-455 ora, credo lo si possa dire, il vostro Paese è incamminato sulla strada giusta'.
s-456 C'è una condizione da rispettare però.
s-457 'Non si può - ammonisce Modigliani - andare a votare senza prima avere approvato la Finanziaria, e senza avere fatto anche altre cose, come la revisione dell' articolo 138 della Costituzione:
s-458 questo vogliono i mercati, deluderli sarebbe un suicidio'.
s-459 Basta litigi, dunque.
s-460 Già, non litigare.
s-461 Ma intanto la Finanziaria '96 non è ancora partita e già si sono accesi i primi fuochi.
s-462 Lamberto Dini si è visto più volte con i ministri economici nei giorni scorsi per metterne a punto l'impianto.
s-463 Lo farà anche questa settimana:
s-464 l'obiettivo è presentare la manovra entro la metà di settembre.
s-465 Eppure i vari gruppi si sono affrettati a mettere i loro 'puntini sulle i' del documento e la ripresa dell' attività politica si annuncia come l'ora della verità su questo fronte come su quello più generale del nodo elezioni elezioni no.
s-466 Sul quale è arrivato, puntuale, anche il richiamo del presidente Scalfaro.
s-467 I progressisti frenano il presidente del Consiglio sui ventilati tagli alla spesa sanitaria e chiedono che la prossima Finanziaria sia 'una grande occasione di rilancio e di sviluppo per il Sud e per il Paese'.
s-468 Chiedono altresì la piena attuazione della politica dei redditi:
s-469 in altre parole la restituzione ai lavoratori del potere d'acquisto perso con l'inflazione.
s-470 An batte il tasto del Mezzogiorno:
s-471 voteremo se finirà la logica punitiva nei confronti di queste regioni, dice Gianfranco Fini.
s-472 Romano Prodi vuole che Dini alzi il tiro della sua azione con 'un forte messaggio di lotta all' inflazione'.
s-473 Sulle questioni di metodo, inoltre, sembra tramontata l'idea di varare almeno il 'collegato', vale a dire il cuore della Finanziaria, per decreto.
s-474 Se battaglia ci sarà, questa si dovrà svolgere alla luce del sole, in Parlamento.
s-475 Ed è qui che nascono le preoccupazioni.
s-476 Perché alla Camera le ragioni della politica potrebbero avere la meglio su quelle dell' economia.
s-477 Proprio adesso che la nave Italia sembra essersi avviata sulla rotta giusta.
s-478 Modigliani, infatti, non è il solo a vedere dopo molti mesi una luce in fondo al tunnel.
s-479 Paul Samuelson ha fatto parzialmente marcia indietro rispetto al suo giudizio inizialmente negativo sulla riforma delle pensioni, sulla quale Modigliani mantiene invece le sue perplessità.
s-480 Rudiger Dornbusch vede negli ultimi dati una svolta positiva.
s-481 Nessuno parla più di baratro imminente e di crisi finanziaria.
s-482 Secondo Modigliani 'che la lira sia arrivata a 1.125 contro il marco è proprio fantastico'.
s-483 Perché il rafforzamento del cambio è la chiave di volta di tutto.
s-484 La svalutazione dei mesi scorsi ha fatto salire i prezzi e ha provocato il rialzo dei tassi d'interesse.
s-485 Adesso può cominciare il ciclo inverso:
s-486 'Anche il costo del denaro può gradualmente calare'.
s-487 Sempreché 'i partiti non si rimettano a litigare'.
s-488 Il protagonista.
s-489 Dall' ossessione nazionalista alla negazione dell' Olocausto.
s-490 Fino alla rivincita.
s-491 Fra lui e Milosevic comportamenti identici e simili obiettivi.
s-492 Franjo Tudjman ha atteso cinque lunghi anni, per consumare la sua implacabile vendetta.
s-493 L'occasione propizia gliel' ha offerta Alija Izetbegovic, presidente musulmano di Bosnia, il quale, pure, non si è mai fidato di quell'ex comunista, ex generale di Tito, pseudo storico e ultra nazionalista che governa, eletto a furor di popolo, la Croazia.
s-494 Questa volta, però, non aveva alternative:
s-495 Tudjman assapora la rivincita lentamente, come un sorbetto al limone, da Brioni, località di villeggiatura vicino a Pola, dove passa le vacanze sulle orme di Tito.
s-496 Chi lo ha incontrato lo descrive abbronzato, rilassato, in tenuta sportiva, vero emulo del grande Maresciallo.
s-497 Tutto cominciò proprio , in Krajina nell' agosto 1990.
s-498 Sostenevano (con un certo fondamento) di essere discriminati dai provvedimenti anti serbi che Tudjman aveva preso per 'riequilibrare i rapporti di potere tra le due comunità'.
s-499 Di fatto Belgrado li aizzava e li organizzava, al punto che, dopo aver proclamato l'autonomia della regione, finirono con il decidere l'annessione alla Serbia nel marzo 1991.
s-500 La Vojna Krajina (confine militare) è sempre stata una polveriera.
s-501 Lo sapeva benissimo Ferdinando I d'Austria, re d'Ungheria e Croazia, quando nel 1527 diede per la prima volta un sistema di regole e doveri alle popolazioni indotte a stabilirsi ai bordi dell' impero per formare un cuscinetto tra gli Asburgo e gli Ottomani.
s-502 Nel 1630 Ferdinando Secondo emise un vero proprio corpus legislativo chiamato Statuta Valachorum.
s-503 Da allora le guerre tra Vienna e la Porta furono combattute innanzitutto da loro, i Valacchi o Morlacchi, pastori di origine rumena e albanese convertiti al cristianesimo ortodosso, signori di una 'marca' sempre contesa.
s-504 Si uccisero nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.
s-505 E si massacrano ancora.
s-506 Che cosa vuole adesso Tudjman:
s-507 riprendersi quello che i serbi gli hanno sottratto o culla in mente un progetto ben più ambizioso?
s-508 Una sorta di Grande Croazia che si contrapponga alla Grande Serbia del suo ex compagno e ora arcinemico Milosevic?
s-509 Idee e programmi ardimentosi non sono mai mancati nella mente di Franjo.
s-510 Nel 1941 appena diciannovenne non accetta il dominio nazista e il regime fantoccio guidato dal sanguinario Ante Pavelic, scappa in montagna e raggiunge le formazioni comuniste di Josip Broz (metà sloveno metà croato), meglio conosciuto come Tito.
s-511 Lo segue poco dopo il fratello minore che morrà a soli diciassette anni.

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