Un soccorritore parla di “miracolo”, ma la storia a lieto fine della scomparsa e del ritrovamento di una donna, 36 anni, e due bambini (la figlia di 4 anni e il figlio del compagno di 5), spariti ieri sul Monte Livata vicino Subiaco (Roma) deve essere ancora completamente chiarita.
La donna, 36 anni, soccorsa dai carabinieri, è stata trasportata in ospedale in stato confusionale e aveva riferito ai carabinieri di aver lasciato i piccoli in una grotta.
I piccoli sono stati raggiunti dagli uomini del soccorso alpino e speleologico che li hanno trovati vigili e in buone condizioni nonostante le temperature nella notte in zona abbiano raggiunto anche i -10 gradi.
Alexia Canestrari ha raccontato di aver avuto un problema con l’auto e di aver lasciato i bimbi in quello che reputava essere un posto sicuro per andare a chiedere aiuto ma poi di essersi persa a sua volta.
Di certo si sa solo che la famiglia era da alcuni giorni in vacanza e mentre il compagno della donna, Emanuele Tornaboni, era in pista a sciare, la madre si è allontanata con i bambini.
Lei voleva fare una passeggiata , ha sbagliato strada, invece di andare da una parte è andata dall’altra, è entrata nel panico ed è successo l’inferno.
“La sala operativa della Protezione civile della Regione Lazio ha collaborato fin dalle prime ore, in maniera fattiva, insieme al Soccorso Alpino del Lazio, ai carabinieri, ai vigili del fuoco, al Corpo forestale dello Stato e ai Guardiaparco, alle operazioni di ritrovamento della donna dispersa sul monte Livata e dei due bambini che erano con lei” fa sapere, in una nota, la Regione Lazio spiegando che “si sono adoperate 37 associazioni di protezione civile, di cui tre di unità cinofile, con oltre 50 mezzi e 130 circa tra uomini e donne.
“I bambini erano a dodici chilometri dal punto in cui avevano iniziato la passeggiata nei boschi e da dove abbiamo poi ritrovato la mamma” ha spiegato il capitano dei carabinieri della Compagnia di Subiaco, Alessio Falzone.
Alla luce della struttura di finanziamento dell’operazione Veba, sottolinea il Lingotto in una nota, non è previsto un aumento di capitale da parte di Fiat.
Chrysler Group e la Uaw hanno inoltre concordato un Memorandum d’Intesa, ad integrazione dell’attuale contratto collettivo di Chrysler Group, nel quale sono previste ulteriori contribuzioni da parte di Chrysler Group al Veba per un importo complessivo pari a 700 milioni di dollari in quattro quote paritetiche pagabili su base annua.
Il pagamento della prima quota avverrà in concomitanza con il closing dell’operazione con Fiat mentre le tre rimanenti quote saranno versate nei tre anni successivi nel giorno dell’anniversario del pagamento della prima quota.
” Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler – commenta John Elkann, presidente di Fiat –.
L’acquisto da parte di Fiat del 100% di Chrysler “ci permetterà di realizzare pienamente la nostra visione di creare un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze, punti di vista e competenze unico al mondo” aggiunge l’ad Sergio Marchionne.
Sarò per sempre grato – aggiunge Marchionne – al team di leadership per il sostegno e per il loro incessante impegno nel realizzare il progetto di integrazione che oggi assume la sua forma definitiva”.
“Siamo particolarmente soddisfatti, della notizia che finalmente il fondo Veba e Fiat hanno raggiunto l’accordo per l’acquisto della restante parte del capitale Chrysler.
Ora è indispensabile in tempi brevi procedere ad investire, come annunciato, negli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori e Cassino” spiega il segretario nazionale Ferdinando Uliano.