La battaglia di Austerlitz fu l'ultima battaglia che si attuò durante le guerre napoleoniche della terza coalizione e che portò alla vittoria l'esercito napoleonico.
Avvenne il 2 dicembre 1805 nei pressi della cittadina di Austerlitz tra l'armata francese composta da circa 65.000 uomini comandati da Napoleone ed una armata congiunta, formata da russi e austriaci e composta da oltre 80.000 uomini, comandata dal generale russo Kutuzov e dal comandante del contingente austriaco, il generale Franz von Weyrother.
Con una rapida concentrazione di forze che non aveva precedenti, Napoleone era riuscito ad accerchiare il generale austriaco Mack, che si ritrovò isolato nella città di Ulma, prima che arrivassero le truppe russe.
i suoi soldati erano ormai stanchi per una lunga campagna, le sue linee di comunicazione si erano allungate eccessivamente e soprattutto non poteva allontanarsi per troppo tempo dalla Francia essendo capo assoluto di tutta la macchina amministrativa dell'impero.
Bonaparte al fine di inoculare negli alleati un senso di superiorità fece credere ai medesimi che la sua posizione era insostenibile, mostrandosi molto accondiscendente nelle trattative diplomatiche e facendo abbandonare dai suoi soldati l'altura del Pratzen, che dominava il campo di battaglia.
Gli alleati avevano concentrato la gran parte dei loro uomini sull'ala destra napoleonica ma le loro truppe si ostacolavano a vicenda non essendo presente il necessario spazio di manovra.
Gli alleati avevano attaccato proprio l'ala destra in quanto era sulla strada che portava a Vienna, capitale austriaca e probabile linea di ritirata di Napoleone.
Concentrando le truppe sull'ala predetta gli alleati avevano tuttavia lasciato in minima parte sguarnito il centro che Napoleone non esitò ad attaccare pesantemente, assegnandone il compito ad una riserva composta da 17.000 soldati, al comando del maresciallo Soult.
Non appena Napoleone ebbe modo di osservare la fanteria russa ripiegare sugli stagni di Monitz e sul lago palustre di Satschan, ordinò alla propria artiglieria di aprire il fuoco sulle lastre di ghiaccio da cui erano ricoperti.
A seguito della disfatta i russi si ritirarono dall'Austria e gli austriaci furono costretti a firmare il 26 dicembre il Trattato di Presburgo concedendo molti territori ai francesi.
La battaglia di Austerlitz è spesso detta Battaglia dei tre Imperatori perché vi presero parte attiva con la loro presenza l'Imperatore Napoleone I, lo Zar Alessandro I di Russia, e l'imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II.
Tuttora la battaglia di Austerlitz, eretta a paradigma dell'arte tattica, è considerata un capolavoro inimitabile del genio strategico di Napoleone Bonaparte, sia per la capacità di manovra e di intuito militare del vincitore che a causa dei notevoli risultati ottenuti sul piano politico e territoriale, con poche perdite e con un esercito di consistenza numerica inferiore a quella del nemico.