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s-301 La povertà in Galles è in aumento, e dal 1997 è ulteriormente peggiorata, mentre il divario fra ricchi e poveri si è ampliato.
s-302 Pertanto dal programma dei fondi strutturali non ci aspettiamo solo la ristrutturazione industriale, ma anche un consistente potenziamento dell' intero tessuto economico del Galles.
s-303 Tuttavia, la convinzione che il sostegno dei fondi strutturali rappresenti in qualche modo un successo del governo britannico è un atteggiamento che ci danneggia profondamente.
s-304 In realtà, purtroppo non è altro che il riconoscimento delle enormi difficoltà del Galles.
s-305 Questo è il motivo per cui tengo a mettere in risalto taluni degli aspetti che a mio avviso la commissione dovrebbe considerare prioritari.
s-306 Ci aspettiamo che la commissione affronti le questioni legate all' addizionalità.
s-307 Deploriamo che quelle cifre in qualche modo siano state nascoste all' interno dei dati relativi a tutto il Regno Unito.
s-308 Ci aspettiamo altresì che la commissione garantisca un adeguato finanziamento per i vari progetti.
s-309 Ci aspettiamo che esiga dal governo britannico il coinvolgimento del settore privato nella fase di pianificazione, dato che senza dubbio dovrà fornire l'impulso maggiore per l'utilizzo dei finanziamenti a titolo dei fondi strutturali.
s-310 Infine, chiediamo alla commissione di garantire che le risorse provenienti dai fondi strutturali vengano spese in modo trasparente.
s-311 Troppe cose in questo parlamento non avvengono in modo trasparente.
s-312 Credo che in questo settore la commissione potrà essere una grande alleata del Galles.
s-313 Signor presidente, la nostra commissione ha discusso l'argomento, analizzandolo da molti punti di vista.
s-314 Inizierò il mio intervento illustrandovi l'aspetto della ricerca.
s-315 La nostra commissione considera estremamente positivo il fatto che la relatrice abbia inserito nelle conclusioni la nostra proposta di potenziare le infrastrutture per la ricerca nei paesi destinatari dei fondi di coesione, investendo soprattutto nelle università e negli istituti di istruzione in modo da permettere loro di meglio soddisfare le esigenze degli abitanti delle aree non sviluppate e di far che i laureati rimangano nelle proprie regioni di origine.
s-316 Quest'intervento pubblico è realizzabile e la decentralizzazione dell' istruzione universitaria contribuirebbe sicuramente a bilanciare la politica di sviluppo.
s-317 Un altro punto che desideriamo sottolineare è invece legato alla politica industriale.
s-318 Nella programmazione del coordinamento dei fondi strutturali e dei fondi di coesione, la commissione avrebbe dovuto tenere maggiormente in considerazione l'importanza del terziario, del commercio elettronico e della diffusione dell' uso di internet.
s-319 In passato la povertà e la ricchezza dipendevano soprattutto dalla struttura del tessuto economico locale.
s-320 Le regioni con maggior presenza industriale venivano, infatti, considerate ricche.
s-321 Oggi la situazione è completamente diversa, anzi siamo arrivati all' opposto, e queste regioni si sono impoverite.
s-322 E' pertanto importante investire in nuovi settori, nella cosiddetta produzione elettronica e nel terziario, che rappresentano il futuro.
s-323 Ciò, a mio parere, è stato quasi ignorato dalla commissione competente che ha preparato questa relazione.
s-324 La commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia esorta quindi la commissione a dedicare maggior attenzione a questo tema.
s-325 Infine, in veste di commissione per l'energia, avremmo voluto vedere un maggior sostegno finanziario per le risorse energetiche rinnovabili attraverso l'uso dei fondi strutturali e dei fondi di sviluppo regionale.
s-326 In questo modo sarebbe stato promosso un maggior uso delle fonti energetiche rinnovabili, compensando i fondi insufficienti del programma di sviluppo energetico.
s-327 Vorrei spiegare ai miei colleghi che intervengo al posto della onorevole Flautre, che ha seguito questa pratica in sede di commissione per l'occupazione e gli affari sociali, ma che purtroppo non si sta bene.
s-328 Desidero attirare la vostra attenzione sugli emendamenti nn. 1 e 2, approvati in sede di commissione per l'occupazione e gli affari sociali, ma non di commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo.
s-329 Tali emendamenti trattano dell' economia sociale e della necessità di fornire capitale sociale di rischio e di dare sostegno finanziario alle iniziative locali volte a creare posti di lavoro e a rafforzare la coesione sociale.
s-330 In passato questo parlamento ha riconosciuto il grosso potenziale di creazione di occupazione dell' economia sociale.
s-331 Pertanto i suddetti emendamenti combaciano con la posizione del parlamento secondo cui l'esclusione sociale è un grave problema che richiede un intervento costruttivo.
s-332 Speriamo che coloro che stanno pensando di votare contro tali emendamenti abbiano motivi assai validi da presentare al parlamento e ai cittadini in cerca di lavoro.
s-333 Nella sua relazione, la onorevole Flautre pone altresì in risalto un campo in cui sussiste una dolorosa carenza di coordinamento, di cui invece si registra un disperato bisogno.
s-334 Le proposte della commissione si riferiscono ai quattro pilastri della strategia per l'occupazione e ai cinque campi d'azione del fondo sociale europeo.
s-335 Questa omissione fa sembrare che la commissione stessa non sappia minimamente come garantire il massimo coordinamento fra il sostegno a titolo del fondo sociale europeo, soggetto a revisione dopo tre anni e mezzo, e i piani d'azione nazionali annuali per l'occupazione degli stati membri.
s-336 Speriamo che la commissione ci possa rassicurare che si è trattato di una svista nei confronti della quale si sta correndo ai ripari con atteggiamento costruttivo.
s-337 Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, la proposta presentata dalla commissione conformemente al suo mandato costituisce un punto di partenza ragionevole per la commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.
s-338 Io però terrei a sottolineare che questo punto di partenza ci indica le sfide che ci attendono:
s-339 fare in modo che la popolazione non abbandoni le zone rurali a fronte dei cambiamenti in atto in tutte le attività economiche, vista la crescente perdita di peso del settore agricolo tra le varie fonti di reddito della società rurale.
s-340 Questo aspetto, insieme alle carenze delle reti di infrastrutture e servizi e a un'offerta di lavoro in generale molto ridotta e al massimo stagionale e poco diversificata, accentua l'esodo dalle zone rurali.
s-341 Le conseguenze sono evidenti.
s-342 Ad andarsene sono i giovani, quelli che acquisiscono una formazione e trovano un impiego al di fuori delle aree rurali, e ciò si ripercuote negativamente su di esse.
s-343 La mancanza di infrastrutture costituisce un ostacolo anche per l'insediamento di imprese e per la creazione di posti di lavoro.
s-344 L'agricoltura fornisce solo il 5,5 percento dell' occupazione dell' unione stessa.
s-345 Inoltre, tre quarti dei nostri agricoltori lavorano part-time e hanno bisogno di integrare efficacemente il loro reddito.
s-346 Per questo motivo, tra gli obiettivi fondamentali che dovremmo prefiggerci nell' Unione Europea figura l'impegno a creare nuovi posti di lavoro nelle zone rurali, al di fuori del settore agricolo, in settori quali il turismo rurale, lo sport, la cultura, il restauro del patrimonio, la fondazione e trasformazione di imprese, le nuove tecnologie, i servizi, ecc.
s-347 Ciò nonostante, pur non essendo esclusivo il ruolo dell' agricoltura, resta indispensabile per evitare la disintegrazione economica e sociale delle aree rurali e la creazione di altre città fantasma, se non altro anche perché gli agricoltori svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del territorio, la conservazione della biodiversità e la tutela dell' ambiente.
s-348 Quindi siamo a favore di una politica agricola e di sviluppo rurale coerente con gli obiettivi segnalati;
s-349 alle soglie del XXI secolo le zone rurali devono essere competitive e multifunzionali sia sotto l'aspetto agricolo che aprendosi alla diversità delle attività non agricole.
s-350 E' importante privilegiare criteri generali di assetto del territorio e di equilibrio della popolazione, e tenere conto delle conclusioni della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale relative a cinque aspetti fondamentali, riprese solo in parte dalla commissione per i trasporti, la politica regionale e il turismo nei punti 16 e 17.
s-351 Concludendo, chiedo alla commissione di tenere conto di questi cinque punti quando si tratterà di definire le conclusioni relative ai quattro pilastri;
s-352 ritengo infatti che per l'Unione Europea la permanenza della popolazione nell' ambiente rurale debba essere uno degli obiettivi prioritari.
s-353 Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, desidero innanzi tutto ringraziare la relatrice onorevole Schroedter per il lavoro svolto, a mio parere, egregiamente.
s-354 La ringrazio inoltre per la disponibilità al dialogo che ha dimostrato nei confronti degli altri gruppi politici, quando si è trattato di trovare formulazioni di compromesso di fronte alla valanga di emendamenti, forse più numerosi del previsto, ma che in realtà segnalano la rilevanza della relazione in discussione.
s-355 Per noi è importante che le conclusioni approvate alla fine in quest'aula siano tenute in considerazione dalla commissione, quanto meno nello spirito, perché a questo punto potrebbe sembrare che qui stiamo portando avanti un esercizio inutile, puramente retorico.
s-356 Nei nostri emendamenti abbiamo ribadito l'importanza di stabilire sinergie tra i fondi strutturali, il fondo di coesione e le iniziative comunitarie, in modo che la loro applicazione porti, nel modo migliore e più redditizio, all' eliminazione progressiva delle disuguaglianze tra regioni e alla creazione di posti di lavoro le quali, in definitiva, sono i due scopi fondamentali dei fondi di cui stiamo parlando.
s-357 Per imprimere un impulso più rapido ed efficace nel conseguimento di tali obiettivi, riteniamo che all' iniziativa debbano partecipare i creatori di posti di lavoro, i veri creatori di imprese e coloro che garantiscono effettivamente nuove fonti di occupazione, ovvero gli imprenditori.
s-358 Soprattutto i piccoli e medi imprenditori devono partecipare alla distribuzione di questi fondi.
s-359 Altrimenti, se si sentono emarginati, se non possono partecipare, non dico soltanto alla fruizione ma anche alla ricezione di questi fondi, avremo perso un'occasione di conseguire i nostri obiettivi più velocemente.
s-360 Inoltre, per raggiungere i nostri obiettivi, per riuscire a superare le disuguaglianze tra regioni e trovare fonti di lavoro è importante scommettere decisamente a favore delle nuove tecnologie, le reti di trasporto e di comunicazione e le energie rinnovabili.
s-361 Tutto questo, sottolineo, avvalendosi della partecipazione dell' impresa privata, che unendo il proprio impegno a quello delle amministrazioni pubbliche, in una sinergia di completamento che non comporti mai chiusure o esclusioni, creerà ricchezza sociale e posti di lavoro.
s-362 Signor presidente, sento il dovere di ricordare al mio collega, onorevole Evans il vero motivo per cui il Galles ha ottenuto lo status di regione dell' obiettivo 1:
s-363 è stato a causa delle sciagurate politiche del suo partito conservatore.
s-364 E mi permetto di ricordargli anche che, mentre era Segretario di stato per il Galles, il leader del suo partito, Hague, ha violato tutte le regole sull' addizionalità e per questo ricevuto una dura lettera del commissario Wulf-Mathies sui requisiti normativi.
s-365 Posso dirvi che il governo britannico è consapevole dei suoi obblighi relativi all' addizionalità per l'obiettivo 1.
s-366 Suggerisco all' onorevole Evans di andare a leggersi il regolamento.
s-367 Il mio gruppo ha presentato innumerevoli emendamenti ad ambedue le relazioni in discussione oggi.
s-368 Vorrei che ci concentrassimo sul ruolo essenziale delle linee direttrici, nella fattispecie fornire un quadro e uno strumento per sostenere e incrementare la ripresa economica, per garantire l'uso più efficiente possibile delle risorse nell' ambito di un'ampia collaborazione e riportare queste regioni sulla strada del recupero e dello sviluppo sostenibile in modo che alla fine non abbiano più bisogno di essere tenute in vita artificialmente.
s-369 E' importante identificare le capacità e il potenziale delle nostre regioni nel settore dell' alta tecnologia,, soprattutto alla luce delle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione, secondo cui l'Europa starebbe rapidamente perdendo terreno a favore degli Stati Uniti per quanto attiene alla crescita delle industrie ad alto contenuto tecnologico, determinanti per il futuro.
s-370 Anche il funzionamento del precedente gruppo di programmi è molto istruttivo, in quanto ci dice quale non dovrebbe essere il ruolo delle linee direttrici.
s-371 Non dovrebbero essere volte a creare nuovi livelli di burocrazia e formalità, a spostare le priorità e le politiche a metà dello sviluppo di un progetto, con la conseguenza di inevitabili ritardi e sottoutilizzo dei fondi, particolarmente alla luce dei nuovi requisiti di bilancio.
s-372 L'attuazione e la gestione delle linee direttrici non possono essere lasciate alla personale interpretazione di un qualsiasi funzionario della commissione o dell' amministrazione nazionale.
s-373 L'operato della direzione generale della commissione deve essere coerente, sempre nel rispetto degli aspetti locali e regionali specifici dei programmi della commissione.
s-374 In conclusione, le linee direttrici devono essere ampie, indicative e flessibili, per fornire assistenza ai gestori dei programmi e ai beneficiari dei fondi e per sfruttare al massimo il potenziale dei nostri nuovi ambiti di recupero.
s-375 Se riusciremo a imprimere uno spirito di imprenditorialità alle regioni povere e strutturalmente deboli, alla fine riusciremo a rimetterle in carreggiata perché possano attirare sufficiente fiducia da parte degli investitori, elemento chiave per il successo futuro.
s-376 E' in questa luce che giudicheremo il successo delle linee direttrici in parola:
s-377 vedremo se la politica regionale Ue, con linee direttrici valide, solide e di supporto, sarà in grado di creare nuove opportunità e di permettere alle regioni povere e strutturalmente deboli di svolgere appieno il loro ruolo e contribuire alla crescita e alla prosperità dell' Ue.
s-378 La relatrice ha inoltre giustamente sottolineato che il parlamento non è stato ascoltato per tempo in merito alle direttive.
s-379 Speriamo che il parere del parlamento sia di aiuto per la valutazione intermedia dei programmi e per la loro realizzazione.
s-380 Rispetto ai tempi impiegati, la relazione è cresciuta a dismisura durante il dibattito.
s-381 A questo punto penso sia più importante concentrarsi nella valutazione dei processi ed in che modo questi potranno permettere di gestire la politica regionale dell' unione, ricordando che l'obiettivo che si desidera raggiungere è quello di ridurre la disuguaglianza locale.
s-382 Il mio gruppo ribadisce l'importanza del principio di responsabilità degli stati membri e del ruolo degli attori locali in merito allo sviluppo e all' attuazione dei programmi.
s-383 A tal proposito, sarebbe estremamente importante coinvolgere le piccole e medie imprese.
s-384 Il mio gruppo ritiene inoltre importante tenere maggiormente in considerazione le isole e le regioni periferiche e promuovere il dialogo tra il mondo urbano e quello rurale.
s-385 L'efficacia dei progetti, perseguiti con il sostegnoo dell' unione, è stata spesso ridotta a causa della lentezza dei processi decisionali e della complessità amministrativa.
s-386 Spesso sono stati finanziati progetti che non hanno prodotto alcun vantaggio permanente alla regione interessata.
s-387 I progetti dovrebbero essere più efficienti, più flessibili ed in grado di garantire risultati migliori.
s-388 Durante la preparazione della relazione è stato interessante discutere dei temi generali relativi alla politica regionale dell' Unione Europea.
s-389 Per noi, nuovi deputati al parlamento, questa è stata la prima volta, e devo ammettere che ho seguito i lavori con estremo interesse.
s-390 Questa relazione è ottima e gode del sostegno del nostro gruppo.
s-391 Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, la prova che questo parlamento resta tuttora un'istituzione consultiva e subordinata è data dall' impossibilità per l'eccellente relazione della collega del mio gruppo, onorevole Elisabeth Schroedter, di approdare in seduta plenaria, perché i piani di sviluppo regionale per il periodo 2000-2006 per le zone dell' obiettivo 1 già da diversi mesi giacciono negli uffici della commissione.
s-392 Tenendo conto di questo, la nostra assemblea deve esigere, in ogni caso, che prima della loro approvazione i quadri comunitari di sostegno per il suddetto periodo siano esaminati e discussi in questo parlamento proprio alla luce degli orientamenti presentati oggi, poiché riteniamo che abbiano la particolare capacità di creare occupazione nei territori più poveri o meno sviluppati, consentendoci così di contribuire a invertire le tendenze negative che determinano le sperequazioni esistenti nella società europea e di avanzare verso un'Europa più giusta.
s-393 Signor presidente, non dovremmo dimenticare che l'obiettivo principale e strategico dei fondi strutturali e di coesione, nonché del loro coordinamento, è conseguire la coesione economica e sociale.
s-394 Noi siamo tenuti a contribuire all' elaborazione delle linee direttrici e anche alla valutazione dei risultati.
s-395 E ciò perché siamo i rappresentanti dei cittadini nell' Europa dei cittadini e non solo in un'Europa degli stati e delle regioni.
s-396 Vediamo che i fondi sono una condizione necessaria, ma non sufficiente, per raggiungere la coesione economica e sociale.
s-397 Se prendiamo come indicatore unico il prodotto interno lordo per abitante, possiamo anche sbagliarci .
s-398 Alcuni colleghi hanno già parlato della disoccupazione e del calo demografico.
s-399 Dovremo analizzare una serie di indicatori che ci permettano di valutare la condizione e l'evoluzione delle società regionali che versano in situazioni peggiori di altre.
s-400 Da alcune relazioni presentate oggi in Plenaria, emerge chiaramente che le 25 regioni europee più prospere hanno una disoccupazione di cinque volte inferiore a quella delle 25 regioni meno prospere.

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