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Universal Dependencies - Italian - ISDT

LanguageItalian
ProjectISDT
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AnnotationBosco, Cristina; Lenci, Alessandro; Montemagni, Simonetta; Simi, Maria

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s-208 'Qui la cultura non c'entra - afferma -.
s-209 Maria nei confronti di Gesù ha avuto esattamente il ruolo di madre'.
s-210 Insomma, Quinzio è lontano dal negare l'esistenza di una storica discriminazione, però esclude che 'il fenomeno contrario possa essere determinato per legge'.
s-211 'È un po' come rivendicare ai laici il diritto di essere teologi:
s-212 va benissimo, ma lo sanno tutti che poi di questi problemi se ne occupano i preti'.
s-213 Al suo scetticismo corrisponde però l'entusiasmo della scrittrice Maria Antonietta Macciocchi.
s-214 'Il Papa ha compiuto un enorme passo in avanti, anche rispetto alla 'Mulieris dignitatem '- afferma -.
s-215 Nell' enciclica leggeva il Vangelo dalla parte delle donne, ma si trattava pur sempre di un testo sacro.
s-216 Adesso invece avanza con passo quasi precipitoso, come se qualcosa potesse sfuggirgli sul terreno tabù della cultura.
s-217 La sua è un'affascinante opposizione rispetto all' immagine delle donne alla ribalta ... cinguettanti mentre leggono le notizie al telegiornale, o nude sulle copertine delle riviste.
s-218 No, Wojtyla non lo avevo mai sentito parlare così ... e questo gli farà conquistare molti consensi a Pechino'.
s-219 Il militare inveiva anche nei confronti della figlia Marianna.
s-220 Denunciato, rischia severa condanna.
s-221 Con il telefonino insulti e minacce di attentati al presidente.
s-222 L'allarme è scattato una settimana fa.
s-223 Il reato:
s-224 offesa all' onore del capo di Stato.
s-225 ROMA - Dopo le polemiche per l'elicottero dei vigili del fuoco che sarebbe stato preso di mira dalla scorta di Scalfaro, al Quirinale scoppia il 'giallo' del corazziere.
s-226 Sugli addetti alla sicurezza del Quirinale sembra essersi abbattuta una sorta di maledizione:
s-227 si è infatti scoperto che era uno dei militari adibiti alla sorveglianza del presidente l'autore di una serie di minacciose telefonate anonime che avevano per obiettivo lo stesso Scalfaro e sua figlia Marianna.
s-228 Non pago degli insulti, il corazziere avrebbe aggiunto anche la minaccia di un attentato, parlando di una bomba pronta a far saltare in aria il capo dello Stato.
s-229 L'allarme è scattato alla fine della scorsa settimana.
s-230 Inizialmente al centralino delle forze dell' ordine erano arrivate chiamate nelle quali si insultavano pesantemente Scalfaro e la figlia.
s-231 I funzionari hanno così messo in moto il meccanismo per individuare l'autore delle telefonate.
s-232 Il pericolo non poteva essere sottovalutato.
s-233 L'ansia di rintracciare da dove partissero prima che accadesse qualcosa di irrimediabile si è trasformata in meraviglia quando è stato individuato l'apparecchio dal quale venivano effettuate:
s-234 era il cellulare di un corazziere.
s-235 È stato facile ricostruire le telefonate in partenza dal 'portatile' ed è subito stato chiaro che il carabiniere addetto alla sicurezza del presidente era anche colui che aveva a lungo inveito contro lo stesso Scalfaro e la figlia.
s-236 sembra che una delle telefonata sia stata fatta dal corazziere mentre era in servizio al Quirinale.
s-237 Ce n'era abbastanza per avvertire la magistratura.
s-238 Secondo indiscrezioni la prima segnalazione è stata inviata alla procura della Repubblica.
s-239 A palazzo di giustizia si è ritenuto che il caso fosse di competenza della magistratura militare ed è stato avvertito Intelisano.
s-240 Il quale procede per un reato, quello appunto di offesa all' onore del presidente della Repubblica, che prevede pene detentive da un minimo di cinque a un massimo di quindici anni di reclusione militare.
s-241 Per mandare avanti l'indagine, Intelisano dovrà chiedere l'autorizzazione a procedere al ministro della Giustizia e il complesso iter sarà messo in moto nei prossimi giorni.
s-242 Il corazziere è solo un mitomane o dietro alla vicenda c'è dell' altro?
s-243 Negli ambienti giudiziari la seconda ipotesi viene esclusa e anche il carabiniere, individuato e subito ascoltato dagli investigatori, avrebbe cercato di accreditare la tesi di una 'bambinata'.
s-244 Per il militare, a questo punto, sembra comunque inevitabile la sospensione cautelare dal servizio.
s-245 Verona, arrestato e scarcerato.
s-246 'Sembrava una spia'.
s-247 Libero il pensionato creduto agente USA.
s-248 VERONA - Il sospetto degli inquirenti si fondava su un'inedita osservazione di antropologia criminale:
s-249 Da qualche giorno il pensionato Sergio Minetto, 70 anni, presunto agente segreto della Cia, ha un'andatura ancora più circospetta, ma è un uomo libero.
s-250 I carabinieri gli hanno recapitato il decreto di revoca degli arresti domiciliari.
s-251 Nei suoi confronti non è stata formulata nessuna accusa, meno che meno quella di essere a conoscenza dei segreti della strage di piazza Fontana e delle trame eversive di destra.
s-252 Quanto alla camminata incerta, va attribuita, fino a prova contraria, alla causa di sempre:
s-253 cuore.
s-254 'Da anni soffre di miocardite, per questo fa un passettino alla volta:
s-255 l'infarto è il suo incubo - spiega la moglie Giovanna, 65 anni -.
s-256 Fa fatica a respirare, non vuole parlare con nessuno.
s-257 Lo abbiamo accompagnato in ospedale per accertamenti.
s-258 Questa vicenda lo ha distrutto.
s-259 Troppo grossa ...'.
s-260 Lo accusava il pentito'nero' Carlo Digilio, veneziano:
s-261 'Mi infiltrò nella cellula veneta di Ordine nuovo per conto della Cia'.
s-262 Detenuto a Milano, prima nell' infermeria di San Vittore e poi nel carcere di Opera, il pensionato aveva ottenuto gli arresti domiciliari il 13 luglio.
s-263 Tanto da far ritenere al giudice Salvini che nel Veronese operasse un'altra Gladio, ancor più deviata di quella 'ufficiale'.
s-264 Il muro caduto di Hiroshima.
s-265 È improbabile che gli abitanti di Knin, sui quali prima della resa pioveva un proiettile d'artiglieria ogni dieci secondi, abbiano ricordato l'anniversario dell' atomica di Hiroshima.
s-266 È difficile che la gente di Srebrenica o di Zepa (quella ancora viva) si chieda in queste ore se Truman fece bene o fece male a sganciarla .
s-267 Eppure un filo non troppo sottile collega la grande Bomba americana del '45 alle piccole bombe balcaniche di oggi, unisce lo stragismo tecnologico dell' Enola Gay ai rudimentali massacri dei generali d'oltre Adriatico.
s-268 Non soltanto perché tre anni di guerra post jugoslava hanno fatto tanti morti quanti ne fecero le atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
s-269 Non soltanto perché oggi come allora la falce è cieca, si abbatte indistintamente su uomini, donne e bambini.
s-270 E nemmeno soltanto perché dalle ultime tragedie in Krajina potrebbero nascere condizioni di pace, come cinquant'anni fa la cancellazione delle due città nipponiche pose fine alla guerra in Oriente.
s-271 L'attualità di Little Boy è altrove, è nel tramonto di quel suo terribile primato che per mezzo secolo ha reso impossibile la guerra in Europa, è nel superamento di quel sistema di minacce incrociate che gli strateghi chiamavano 'equilibrio del terrore' ma che ha condizionato la nostra psicologia collettiva ben più dei nostri eserciti, impedendoci , oggi, di reagire alle bombe del dopo Bomba.
s-272 Per sempre?
s-273 In un certo senso , perché resta e resterà nei governi responsabili la consapevolezza del limite invalicabile, perché la memoria dell' olocausto nucleare farà valere i suoi diritti.
s-274 Ma è stata la memoria a garantire fino a ieri la pace in Europa, o è stata piuttosto l'esistenza di due blocchi che attorno a essa si erano organizzati, che avevano trasformato la paura della Bomba in ideologia comune malgrado fossero l'uno democratico e l'altro totalitario, che tenendo il dito sul grilletto dell' apocalisse stabilivano regole e confini delle bombe tollerate?
s-275 La Bomba non ha salvato l'impero sovietico.
s-276 Non era questo il suo ruolo.
s-277 E quando il blocco comunista si è disfatto azzoppando il 'sistema' tenuto a battesimo da Hiroshima, sono cominciati gli esami di un tempo diverso, disseminato di ordigni atomici quanto e più di prima ma privo ormai di quell'ordine irrinunciabile che i due Stranamore pentiti avevano imposto per cinquant'anni.
s-278 Si è visto allora fin dove la Bomba di Hiroshima fosse arrivata.
s-279 Come avesse contribuito all' Est alla repressione delle identità nazionali, etniche, religiose.
s-280 Ma anche quanta strada avesse fatto nelle nostre coscienze garantite da un Male irripetibile, fino a che punto avesse sovrapposto ai nostri valori una pace anestetizzante, quanto avesse affievolito le nostre volontà assolvendo ogni distrazione.
s-281 Ci furono, certo, guerre in pieno 'equilibrio del terrore'.
s-282 Il Vietnam, l'Afghanistan, i conflitti mediorientali, peraltro dominati sempre, fino alla sconfitta nei due primi casi, dalla consapevolezza del limite supremo.
s-283 Ma per mezzo secolo nessuna guerra potè scoppiare in Europa, nel cuore del confronto tra le due Bombe, dove Hiroshima avrebbe potuto ripetersi .
s-284 Oggi tutto è cambiato.
s-285 Il trono che la guerra fredda aveva concesso alla Bomba si scopre improvvisamente vuoto, privato del suo potere mentre le eredi di Little Boy si frantumano in chissà quante diverse direzioni, mentre la proliferazione nucleare, abbassando la soglia del pericolo, annuncia la fine dell' ordine di Hiroshima.
s-286 Questo è il messaggio che ci viene dal mattatoio al di del mare:
s-287 la Bomba vive, ma l'effetto Hiroshima è ferito a morte.
s-288 Il problema allora non è domandarsi , come faceva ieri Eugenio Scalfari, se sia il caso di rimpiangere l'abilità (ma anche la ferocia, quando serviva) del maresciallo Tito.
s-289 E nemmeno se si debba avere nostalgia della Bomba egemone, del suo dominio che molto impediva e tutto assolveva.
s-290 La questione che il mondo ha di fronte, noi europei e europeisti prima di altri, riguarda la sostituzione del 'sistema Bomba' in funzione pacificatrice senza pagare il prezzo di un altro Muro, la creazione di un nuovo deterrente credibile, la prevenzione di uno scenario che la memoria di Hiroshima non basta più ad escludere.
s-291 In questa ottica dovremmo guardare alla Bosnia e dintorni noi discepoli di Little Boy che non abbiamo saputo rispondere alla prima vera sfida del dopo Bomba.
s-292 KINDU.
s-293 Nel 1961 trucidati tredici nostri aviatori.
s-294 L'11 novembre 1961, due dei sei 'C 119' della 46 Aerobrigata richiesti dalle Nazioni Unite all' Italia per un 'ponte aereo' di rifornimenti alla popolazione locale e ai presidi dell' Onu, atterrarono all' aeroporto di Kindu con un carico di automezzi da esplorazione per il contingente malese dell' Onu.
s-295 Gli aviatori italiani erano a pranzo quando una sessantina di uomini dell' 'Armee Nationale Congolaise', ammutinati, fecero irruzione nel locale e li scambiarono per soldati belgi.
s-296 Li picchiarono e portarono nel carcere di Kindu.
s-297 Poco dopo li fucilarono davanti a una folla delirante:
s-298 alcune salme vennero gettate nel fiume, altre fatte a pezzi e vendute sui banchi del mercato.
s-299 TANZANIA.
s-300 Sequestrati e liberati cinque missionari USA.
s-301 I sequestro era avvenuto lo scorso sabato.
s-302 Nel corso dell' incursione dei fuorilegge, un sesto civile statunitense era riuscito a sfuggire ai banditi.
s-303 Annunciando che i cinque 'stanno bene e sono in buone mani', un portavoce della Chiesa Battista, senza fornire ulteriori particolari, ha detto che il rapimento era avvenuto a scopo di furto.
s-304 Lo stesso esponente della Chiesa Battista ha precisato che il gruppetto era formato da tre fuorilegge e che uno di loro era morto.
s-305 Infatti il corpo senza vita di uno dei banditi è stato trovato tra i rottami del fuoristrada sul quale erano stati caricati gli ostaggi.
s-306 Quattro tecnici italiani e due dei loro figli sono stati rapinati e uccisi dai banditi durante una gita in un'oasi naturalistica.
s-307 Zaire, strage nel parco dei gorilla.

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