Universal Dependencies - Italian - VIT

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1) scuole a tempo normale cattedre interne alla scuola 2) scuole a tempo prolungato cattedre interne alla scuola 3) scuole a tempo normale cattedre orario esterne stessa sede 4) scuole a tempo prolungato cattedre orario esterne stessa sede 5) scuole a tempo normale cattedre orario esterne fuori sede 6) scuole a tempo prolungato cattedre orario esterne fuori sede.

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Ai fini predetti si considerano a tempo prolungato le scuole che hanno anche una sola classe a tempo prolungato.

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I trasferimenti d'ufficio degli insegnanti in soprannumero saranno disposti secondo l'ordine delle operazioni stabilito nel precedente art. 86.

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Il primo riguarda l'esperimento Nusex diretto dal fisico milanese Ettore Fiorini sotto il Monte Bianco:

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'lo abbiamo proposto alla giunta dell'Infn nel settembre del settantanove', ricorda Fiorini.

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'è stato approvato in dicembre e nel gennaio 1980 avevamo già ricevuto i primi fondi.

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Un record che ci è stato riconosciuto con invidia anche dai colleghi americani'.

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Il secondo esempio viene citato da Roberto Fieschi e si riferisce al progetto finalizzato per l'elettronica dello stato solido, un tema che riveste un'enorme importanza anche per le sue notevoli ricadute industriali:

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Proposto dai fisici del gruppo di struttura della materia ben otto anni fa, è stato approvato dal Cnr solo quest'anno.

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Insomma, a scavare bene nella compatta testuggine della fisica italiana, qualche incrinatura si riesce a trovarla.

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'qualcuno', dice con tono serafico Ettore Fiorini, 'ha detto che si spende troppo per la fisica delle alte energie.

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Sarebbe più corretto dire che in realtà si spende poco per gli altri:

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Anche ammettendo di diminuire i nostri finanziamenti a favore delle altre specializzazioni, non si farebbe un grande guadagno, perché senza la ricerca di punta che si fa nei nostri laboratori, tutto il resto crolla'.

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Sembra di sentire un'eco dell'apologo di un certo Menenio Agrippa.

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Ma Renato Angelo Ricci, presidente della società di fisica e anche responsabile del progetto tandem ai laboratori nazionali Infn di Legnaro (Padova), uno strumento molto avanzato per la fisica nucleare, costato complessivamente 14 miliardi, sembra mettere tutti d'accordo con una visione ecumenica della fisica:

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'la fisica italiana gode oggi di un grande credito, legato al settore di punta della fisica subnucleare, ma ha dietro di sé altri settori ormai competitivi a livello internazionale.

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Ne citerei almeno tre:

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La struttura della materia (fisica dello stato solido e degli stati aggregati, organizzata nell'ambito del gruppo nazionale struttura della materia del Cnr), la fisica nucleare propriamente detta che si fa a Legnaro, a Catania (dove l'acceleratore lineare tipo tandem verrà presto integrato con un nuovissimo ciclotrone superconduttore attualmente in costruzione a Milano) e con acceleratore Adone di Frascati, e la fisica al limite fra la fisica cosmica e l'astrofisica, cioè la cosiddetta fisica sotterranea, che ha una tradizione ben precedente al progetto Gran Sasso.

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A questo si aggiunga la tendenza della fisica moderna all'unificazione delle forze fondamentali, che porta anche un avvicinamento dei vari settori.

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Il tentativo di trovare le forze primordiali tende a ricostruire le condizioni in cui era l'universo nelle prime frazioni di secondo:

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È lì che vivevano certi oggetti di cui oggi si cercano le tracce con gli acceleratori o nelle caverne come quella del Gran Sasso, come i monopoli, o i bosoni di Higgs;

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Questo significa innanzitutto che la fisica delle particelle va ad accoppiarsi con l'astrofisica.

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Inoltre in questa ricerca ci si trova a confronto con gli eventi che hanno portato alla costituzione della materia che conosciamo oggi, la sintesi dei nuclei degli elementi che costituiscono il 99 per cento della materia.

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In conclusione, tutto un nuovo avvicinamento fra l'astrofisica, la fisica delle particelle e la fisica dei nuclei e della materia.

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Una visione ottimistica che riaffida alla fisica, come avevano sperato di fare i positivisti oltre un secolo fa, il compito di rispondere ai grandi quesiti dell'uomo.

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sono davvero lontani, per questa nuova generazione di fisici trionfanti, i tempi dei complessi di colpa che avevano profondamente turbato i loro maestri, i reduci di Hiroshima.

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È giovedì 6 giugno.

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Alle 9 di mattina, nella sala Enrico Fermi del Cnr, in Piazza Aldo Moro, entra il presidente Luigi Rossi Bernardi e saluta i presidenti dei 'comitati', seduti nervosamente intorno al grande tavolo ovale.

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non è una giornata qualunque.

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È il giorno in cui si dovrà decidere la distribuzione del 50 per cento dei fondi destinati, per il 1985, ai circa 300 organi del Cnr sparsi per la penisola.

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È una giornata decisiva, come tutti gli anni, essendo la spartizione dei finanziamenti un momento cruciale nella vita dell'ente.

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Ma quest'anno è diverso.

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La posta in gioco è ancora più alta del solito.

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C'è qualcosa di nuovo nella sala riunioni.

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Un gigantesco carrello carico di documenti che è stato collocato, bene in vista, proprio alla sinistra del presidente.

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È una presenza minacciosa, per alcuni.

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Sul carrello ci sono i dati relativi a tutti gli istituti e i centri ricerca del Cnr.

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Si tratta di una sorta di maxipagella della scienza italiana elaborata dalla segreteria personale del presidente, dopo uno 'scrutinio' durato mesi.

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È proprio su quel carrello che si concentra l'imbarazzato interesse dei presenti.

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Davvero i fondi ottantacinque saranno distribuiti secondo i 'voti' assegnati e scritti su quei fogli?

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Ma facciamo un passo indietro.

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La vicenda era nata sei mesi prima, esattamente il 31 ottobre 1984 quando Luigi Rossi Bernardi, cinquantaduenne direttore scientifico del San Raffaele e dell'ospedale maggiore di Milano, aveva assunto ufficialmente la presidenza del Cnr e aveva pronunciato l'atteso discorso della corona.

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Lo aveva fatto con una discreta abilità propagandistica, secondo l'opinione generale, perché, dopo anni di malcontento per lo stato dell'ente, era riuscito a far vibrare le 'corde' giuste degli spettatori e a far gridare al rinnovamento.

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La nota sulla quale aveva maggiormente insistito era stata quella della valutazione del lavoro degli scienziati, un tema delicato ma importantissimo sul quale aveva assunto una posizione assai decisa.

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Si sta svolgendo in questi giorni a Roma 'libri in campo', una manifestazione dedicata all'editoria.

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Oggi, alle ore 21:30, nell'ambito di questa iniziativa, la casa editrice edizioni associate editrice internazionale presenta il libro di Marina Galletti su Georges Bataille contre-attaques.

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Gli anni della militanza antifascista.

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Corrispondenza inedita con Pierre Kaan e Jean Rollin.

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38 Spoleto festival.

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Sarà la messa da requiem di Giuseppe Verdi a chiudere, domani sera alle 19:45 nella piazza Duomo di Spoleto, la 38-ma edizione del festival dei due mondi.

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Il Requiem, per l'imponenza della musica, delle masse orchestrale e corale che richiede, è una composizione che pare fatta apposta per il concerto di chiusura.

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E non a caso, nella storia del festival, è stata fra le più eseguite.

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La Spoleto Festival Orchestra sarà diretta dall'americano James Conlon, direttore musicale dell'opera di Colonia, che proprio a Spoleto ha mosso i primi passi sul podio.

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Il coro di Santa Cecilia sarà diretto da Norbert Balatsch.

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Bianca nera.

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Al processo di Torvajanica smentito Said.

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Miloud Belkhaoua, 14 anni, si guadagna da vivere facendo il lavavetri ai semafori di Casalpalocco.

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Per difendere il fratello, Said, accusato di aver investito e ucciso Sara Folino a Torvajanica, riesce a contraddire sé stesso e le parole dell'imputato.

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nel momento in cui la Bx ha investito la ragazza quindicenne molestata poco prima, Miloud dice di aver 'chiuso gli occhi per paura'.

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Invece l'imputato ha dichiarato: 'il mio fratellino mi disse di stare attento.

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C'era la ragazza.

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da me vista troppo tardi'.

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In aula viene stritolata la tesi del perito della difesa, Italo Fainelli: 'l'auto prima è finita contro un albero, poi, sbandando, ha colpito la ragazza'.

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Il presidente Severino Santiapichi ribatte: 'se così fosse stato, la Bx con l'urto avrebbe subìto una decelerazione.

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Invece ha investito Sara procedendo a 70 all'ora'.

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Prossima udienza, lunedì.

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Sarà ascoltato il dottor Lombardi, il primo medico ad intervenire dopo la tragedia.

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Processo per la morta di Folino, la ragazza investita a Torvaianica.

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Veloso ricorda i rapporti con il nostro paese e dichiara il suo amore per il cinema di Fellini.

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'la prima notte in Italia chiuso in cella'.

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Dal nostro inviato Giacomo Pellicciotti Perugia - passeggiando di sera per corso Vannucci, Caetano Veloso si ritrova a casa sua, nel natio borgo di Santo Amaro, un paesino nello stato di Bahia.

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Va sottobraccio alla bella moglie Paola, con Gilda l'ex compagna di Vinicius De Moraes al fianco, incrocia affettuosamente l'amico Gilberto Gil e abbraccia poi tutta la famiglia di Antonio Carlos Jobim, moglie e bambini, in vacanza in Umbria.

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Caetano si ferma anche a parlare in italiano cogli italiani che lo salutano, mai fastidiosamente, come un vecchio e caro amico.

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Caetano Veloso è tornato per la terza volta a Umbria Jazz, ed è lui, senza dubbio, il trionfatore incontrastato del festival.

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Tre recital di straordinaria malia al teatro morlacchi, neanche uno strapuntino libero, e tante persone rimaste fuori.

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Ha vinto anche il 'premio Heineken' della critica ed è l'ultimo segnale di un amore reciproco tra il cantautore di Bahia e gli italiani più sensibili, con Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Renzo Arbore e lo stilista Romeo Gigli promotori di un immaginario fanclub.

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'l'Italia è un sentimento che è stato sempre presente nella mia vita, fin da bambino'.

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Caetano parla con quella sua voce lieve, sussurrata, che è già musica, e rifà la storia della sua lunga assiduità con la cultura e la gente del nostro paese.

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'mi ricordo che mia sorella più grande parlava sempre dei film italiani, soprattutto di ladri di biciclette.

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Io, poi, li ho visti tutti questi film, ne ho visti tanti fino all'ossessione nei tre cinema di Santo Amaro.

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Oggi non ce n'è rimasto più nessuno.

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Potrei dire che quel po' d'italiano che so, l'ho imparato al cinema, ascoltando i dialoghi dei film di Fellini, De Sica e compagni.

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Posso dire che l'italiano me l'hanno insegnato Pinelli, Flaiano, Zavattini e tutti gli sceneggiatori di quei film indimenticabili.

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Il regista favorito resta comunque Federico Fellini, che è stato molto importante nella mia storia personale.

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A 15 anni, quando ho visto la strada, ho pianto e non ho potuto mangiare per un giorno intero.

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Le notti di Cabiria è una delle cose più belle che abbia mai visto.

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L'unico grosso dolore è di non aver mai potuto incontrare Fellini e Giulietta Masina.

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Quando ho scritto la canzone Giulietta Masina, a Bari per la rassegna 'Time Zones', mi è capitato di cantare all'auditorio Nino Rota.

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Un segno del destino.

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E mentre dormivo in hotel, mia moglie Paolinha ha risposto al telefono.

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Una Voce di donna per conto della Masina chiedeva una copia del mio disco con la canzone a lei dedicata.

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Le ho fatto recapitare il disco a casa da un amico, ma poi silenzio.

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Forse non le era piaciuto, chissà.

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Era stato anche proibito alla radio brasiliana perché parlava delle passeggiatrici di Cabiria, magari Giulietta non ha gradito'.

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Ma la musica italiana Caetano come l'ha scoperta?

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Sorride ricordando: 'quando ero piccolo, mia madre mi cantava le canzoni napoletane in portoghese.

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Ma la mia canzone preferita è Luna Rossa, perché è stata la prima che ho sentito in dialetto napoletano.

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Alla fine degli anni cinquanta, circolava in Brasile la versione di una cantante, credo napoletana, un'interpretazione molto calda, sensuale.

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Poi ho sentito Roberto Murolo ed è stato tutto più chiaro, ho letto i testi sul disco e ho capito che non era italiano, ma napoletano.

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Così ho potuto imparare a memoria le parole.